E' uscito alle 12.00 dalla parrocchia di San Giuseppe a Sassari il feretro avvolto nel tricolore e nella bandiera dei Quattro Mori, di Francesco Cossiga per l'ultimo viaggio verso il cimitero monumentale di Sassari dove sarà inumato nella tomba di famiglia a dieci metri da dove riposa un altro ex presidente della Repubblica, Antonio Segni.
Ansa.it - Nell'omelia concelebrata dal vescovo di Sassari monsignor Paolo Atzei, e da quello di Nuoro, Monsignor Pietro Meloni, amico di infanzia di Cossiga, sono stati tratteggiati gli aspetti umani del presidente emerito che mai durante la sua lunga carriera politica dimenticò le sue radici e, hanno detto i due vescovi affiancati dal cappellano della Brigata Sassari, dimenticò la sua fede religiosa che fu sempre la sua ispiratrice nel suo impegno politico. Nell'omelia è stato letto un passo di Giobbe e proprio citando la Bibbia i vescovi hanno detto che finalmente "Francesco Cossiga vedrà il vero volto di Dio".
OMELIA, HA TESTIMONIATO VANGELO IN TEMPI DIFFICILI - ''Leggo la vita del presidente Cossiga come motivo di vivere il Vangelo e testimoniarlo in tempi e circostanze difficili''. E' uno dei passaggi piu' intensi dell'omelia di don Claudio Papa, nella messa funebre del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che si e' svolta stamani a Roma. Un'omelia in cui e' stata ricordata la profonda fede di Cossiga e il suo essere stato un ''esempio cristiano'', sia pure ''con i limiti terreni che abbiamo tutti''. ''Non sono solito leggere le mie omelie, ma ho anche io oggi una certa commozione'', ha esordito don Claudio Papa dopo la lettura del Vangelo. Il sacerdote che ha celebrato le esequie nella chiesa di San Carlo al Corso, nel centro di Roma, era amico da anni dell'ex Capo di Stato e molto vicino alla sua famiglia, cui ha portato conforto durante tutti i nove giorni del ricovero nel reparto di rianimazione dell'ospedale Gemelli. ''Molte persone - ha detto - sono state concordi nell'affermare che il presidente Cossiga rimane un grande esempio e una forte testimonianza di un patrimonio di umanita' e impegno religioso. Questo da una parte ci fa sentire ancor di piu' la sua mancanza, ma dall'altra ci stimola sin da subito a usare questo dono e valorizzarlo''. ''Il presidente - ha aggiunto il sacerdote - era consapevole della sua resoponsabilita' verso la propria vita, ma anche verso la societa' civile''. Lunghi passaggi sono stati dedicati a ricordare la ''profonda fede di Cossiga: ''Quando la vita terrena a lui e' parsa difficile, come a chiunque di noi, la parola di Dio ha costituito una guida''. ''Si ricordi di pregare per me'', era il modo in cui, racconta il prete, l'ex Capo di Stato salutava gli uomini di chiesa, a partire dal Santo Padre. In conclusione la citazione di un brano tratto dall'epistolario del prelato Antonio Rosmini, che inizia cosi': ''Oh Dio, accogli con benevolenza il nostro fratello Francesco''.
Ansa.it - Nell'omelia concelebrata dal vescovo di Sassari monsignor Paolo Atzei, e da quello di Nuoro, Monsignor Pietro Meloni, amico di infanzia di Cossiga, sono stati tratteggiati gli aspetti umani del presidente emerito che mai durante la sua lunga carriera politica dimenticò le sue radici e, hanno detto i due vescovi affiancati dal cappellano della Brigata Sassari, dimenticò la sua fede religiosa che fu sempre la sua ispiratrice nel suo impegno politico. Nell'omelia è stato letto un passo di Giobbe e proprio citando la Bibbia i vescovi hanno detto che finalmente "Francesco Cossiga vedrà il vero volto di Dio".
OMELIA, HA TESTIMONIATO VANGELO IN TEMPI DIFFICILI - ''Leggo la vita del presidente Cossiga come motivo di vivere il Vangelo e testimoniarlo in tempi e circostanze difficili''. E' uno dei passaggi piu' intensi dell'omelia di don Claudio Papa, nella messa funebre del presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga che si e' svolta stamani a Roma. Un'omelia in cui e' stata ricordata la profonda fede di Cossiga e il suo essere stato un ''esempio cristiano'', sia pure ''con i limiti terreni che abbiamo tutti''. ''Non sono solito leggere le mie omelie, ma ho anche io oggi una certa commozione'', ha esordito don Claudio Papa dopo la lettura del Vangelo. Il sacerdote che ha celebrato le esequie nella chiesa di San Carlo al Corso, nel centro di Roma, era amico da anni dell'ex Capo di Stato e molto vicino alla sua famiglia, cui ha portato conforto durante tutti i nove giorni del ricovero nel reparto di rianimazione dell'ospedale Gemelli. ''Molte persone - ha detto - sono state concordi nell'affermare che il presidente Cossiga rimane un grande esempio e una forte testimonianza di un patrimonio di umanita' e impegno religioso. Questo da una parte ci fa sentire ancor di piu' la sua mancanza, ma dall'altra ci stimola sin da subito a usare questo dono e valorizzarlo''. ''Il presidente - ha aggiunto il sacerdote - era consapevole della sua resoponsabilita' verso la propria vita, ma anche verso la societa' civile''. Lunghi passaggi sono stati dedicati a ricordare la ''profonda fede di Cossiga: ''Quando la vita terrena a lui e' parsa difficile, come a chiunque di noi, la parola di Dio ha costituito una guida''. ''Si ricordi di pregare per me'', era il modo in cui, racconta il prete, l'ex Capo di Stato salutava gli uomini di chiesa, a partire dal Santo Padre. In conclusione la citazione di un brano tratto dall'epistolario del prelato Antonio Rosmini, che inizia cosi': ''Oh Dio, accogli con benevolenza il nostro fratello Francesco''.
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