venerdì, agosto 20, 2010
L’arrivo della corrente elettrica e il contrasto al degrado ambientale causato dall’estrazione di idrocarburi: sono le richieste delle donne di Ugborodo, avamposto petrolifero affacciato sul Golfo di Guinea, che stanno bloccando l’accesso a un gasdotto e a un impianto della società statunitense Chevron.

A
genzia Misna - Il quotidiano nigeriano This Day ricorda che una prima protesta era stata sospesa il mese scorso dopo la promessa di un incontro con i rappresentanti del governo federale e della Chevron. Silenzi e rinvii hanno però spinto la comunità a mobilitarsi di nuovo, minacciando di bloccare il gasdotto e occupare l’impianto a tempo indeterminato. Le donne di Ugborodo chiedono l’arrivo della corrente elettrica e l’inclusione dell’area in un progetto del governo federale per la protezione delle coste nelle zone petrolifere. “È immorale – ha detto Deacon Thomas Ereyitomi, uno degli organizzatori della protesta – che la Chevron non garantisca servizi di base nella comunità dove lavora e realizza profitti”. Secondo stime riprese da This Day, da Ugborodo proviene il 32% della produzione petrolifera dello stato del Delta, uno dei più ricchi di idrocarburi della Nigeria

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