Domani avrà inizio la trivellazione del cunicolo per salvare i 33 minatori bloccati a 700 metri di profondità, in una galleria della miniera di San Josè, nel nord del Cile
RadioVaticana - Attraverso una scavatrice idraulica, che può perforare massimo 20 metri al giorno, entro quattro mesi si dovrebbe completare una galleria da cui estrarre gli uomini. Intanto, a sostegno dei minatori - alcuni dei quali mostrano segni di depressione e per i quali ha pregato oggi anche il Papa all'Angelus - è atteso per oggi in Cile l’arrivo un’equipe di tecnici della Nasa per consulenze in campo alimentare, sanitario e del comportamento. Dei rischi e delle modalità dell’operazione di salvataggio, Gabriella Ceraso ha parlato con Giampaolo Cavinato, geologo ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr):
R. – Generalmente, queste miniere hanno dei percorsi o degli ascensori che portano a diversi livelli di profondità. Quando gli ascensori non funzionano, oppure i percorsi per arrivare a quelle profondità non sono più attraversabili, l’unico modo è quello di scavare un nuovo tunnel che possa arrivare nella zona dove sono i minatori che sono rimasti intrappolati e poi da lì, probabilmente, si attiva un tunnel di collegamento che possa permettere ai minatori di uscire.
D. – Tecnicamente, come si procede nella trivellazione in questi casi?
R. – Attraverso queste grandi sonde di perforazione, viene infilata un'asta con una punta con una testa diamantata che, girando su se stessa, scava e mano a mano che si procede in profondità, e aumenta la resistenza della roccia, si aggiungono delle aste. La roccia perforata deve comunque essere portata in superficie, altrimenti ostruisce il foro. Chiaramente, lo spessore è consistente, le rocce sono molto dure e l’attraversamento, anche con sonde più moderne e più evolute, richiede comunque tempi che sono purtroppo abbastanza lunghi.
D. – Si parla di una cavità di circa 66 centimetri di diametro, una cavità apparentemente ristretta…
R. – Il diametro sembra apparentemente piccolo, però per realizzare un diametro così importante serve una sonda molto grande e che abbia una discreta energia per scavare un tunnel verticale così lungo. Teoricamente, non si dovrebbero incontrare grosse difficoltà, però è chiaro che bisogna vedere anche la conformazione geologica, l’infiltrazione di acqua, si può rompere la testa diamantata... problemi tecnici che possono rallentare notevolmente anche le operazioni di soccorso.
D. – Quali sono le condizioni di “vita” in un ambiente così e per un tempo che si prospetta lungo di mesi?
R. – Lavorare a quelle profondità è già disagevole di per sé. Alcuni mesi al chiuso possono creare problemi dal punto di vista dell’alimentazione, ma anche psicologico.
D. – Oltre a questi problemi, le miniere come queste di oro e rame sono di per sè ambienti nocivi o pericolosi?
R. – Sicuramente, l’aria deve essere ventilata, perché chiaramente non c’è ossigeno. Di per sé, il fatto dell’oro non dovrebbe creare grossi problemi. Ma dipende anche dalla conformazione geologica e delle tipologie di rocce, se ci sono problemi di polveri.
D. – Crolli ce ne possono essere?
R. – Crolli è difficile. La roccia è consistente e quindi generalmente non avvengono.
RadioVaticana - Attraverso una scavatrice idraulica, che può perforare massimo 20 metri al giorno, entro quattro mesi si dovrebbe completare una galleria da cui estrarre gli uomini. Intanto, a sostegno dei minatori - alcuni dei quali mostrano segni di depressione e per i quali ha pregato oggi anche il Papa all'Angelus - è atteso per oggi in Cile l’arrivo un’equipe di tecnici della Nasa per consulenze in campo alimentare, sanitario e del comportamento. Dei rischi e delle modalità dell’operazione di salvataggio, Gabriella Ceraso ha parlato con Giampaolo Cavinato, geologo ambientale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr):
R. – Generalmente, queste miniere hanno dei percorsi o degli ascensori che portano a diversi livelli di profondità. Quando gli ascensori non funzionano, oppure i percorsi per arrivare a quelle profondità non sono più attraversabili, l’unico modo è quello di scavare un nuovo tunnel che possa arrivare nella zona dove sono i minatori che sono rimasti intrappolati e poi da lì, probabilmente, si attiva un tunnel di collegamento che possa permettere ai minatori di uscire.
D. – Tecnicamente, come si procede nella trivellazione in questi casi?
R. – Attraverso queste grandi sonde di perforazione, viene infilata un'asta con una punta con una testa diamantata che, girando su se stessa, scava e mano a mano che si procede in profondità, e aumenta la resistenza della roccia, si aggiungono delle aste. La roccia perforata deve comunque essere portata in superficie, altrimenti ostruisce il foro. Chiaramente, lo spessore è consistente, le rocce sono molto dure e l’attraversamento, anche con sonde più moderne e più evolute, richiede comunque tempi che sono purtroppo abbastanza lunghi.
D. – Si parla di una cavità di circa 66 centimetri di diametro, una cavità apparentemente ristretta…
R. – Il diametro sembra apparentemente piccolo, però per realizzare un diametro così importante serve una sonda molto grande e che abbia una discreta energia per scavare un tunnel verticale così lungo. Teoricamente, non si dovrebbero incontrare grosse difficoltà, però è chiaro che bisogna vedere anche la conformazione geologica, l’infiltrazione di acqua, si può rompere la testa diamantata... problemi tecnici che possono rallentare notevolmente anche le operazioni di soccorso.
D. – Quali sono le condizioni di “vita” in un ambiente così e per un tempo che si prospetta lungo di mesi?
R. – Lavorare a quelle profondità è già disagevole di per sé. Alcuni mesi al chiuso possono creare problemi dal punto di vista dell’alimentazione, ma anche psicologico.
D. – Oltre a questi problemi, le miniere come queste di oro e rame sono di per sè ambienti nocivi o pericolosi?
R. – Sicuramente, l’aria deve essere ventilata, perché chiaramente non c’è ossigeno. Di per sé, il fatto dell’oro non dovrebbe creare grossi problemi. Ma dipende anche dalla conformazione geologica e delle tipologie di rocce, se ci sono problemi di polveri.
D. – Crolli ce ne possono essere?
R. – Crolli è difficile. La roccia è consistente e quindi generalmente non avvengono.
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