Il premier israeliano escluderebbe dai negoziati Gerusalemme Est, imprescindibile per i palestinesi
PeaceReporter - Il premier israeliano Benjamin Netanyahu offrirebbe ai palestinesi il 90 percento della Cisgiordania, esclusa Gerusalemme Est, in caso di negoziati. Lo ha riportato il quotidiano panarabo Al Hayat. L'offerta non accontenterebbe gli arabi, per i quali Gerusalemme Est non è separabile dal futuro stato palestinese. Israele e Usa spingono per un passaggio a negoziati diretti tra Tel Aviv e i palestinesi. Anche Il Cairo sostiene trattative dirette tra i due Stati, e ha proposto di ospitare l'eventuale incontro, esigendo la presenza di Barack Obama.
Mahmoud Abbas (Abu Mazen), presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), pretende da parte di Israele uno stop definitivo ai nuovi insediamenti e il riconoscimento dei confini del 1967. Secondo Al Hayat, il premier israeliano ha dichiarato ai diplomatici occidentali che la situazione attuale non è matura per un accordo finale di pace e ha espresso l'intenzione di presentare all'Anp un piano ad interim, che non impedirebbe ai palestinesi di avanzare future rivendicazioni sul resto della Cisgiordania e su Gerusalemme Est.
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