“Solo le lotte dei nostri popoli consentiranno di marciare verso una terra senza mali e del ‘buen vivir’ ”. Con due chiari riferimenti alle culture indigene, la ‘terra senza mali’, mito del popolo Tupí-Guaraní, e il ‘buon vivere’, lo stile di vita ancestrale in armonia con la Madre Terra dei nativi latinoamericani, si è concluso ad Asunción, in Paraguay, il IV Forum sociale delle Americhe (Fsa).
Agenzia Misna - Sovranità e gestione sostenibile delle risorse naturali, intese come bene comune, la riforma agraria e la ‘democratizzazione’ delle ricchezze sono solo alcune delle istanze levatesi da Asunción che ieri ha vissuto la cerimonia finale del Forum alla presenza dei presidenti paraguayano, Fernando Lugo, che celebrava il secondo anniversario dell’inaugurazione del suo mandato, e dei colleghi della Bolivia, Evo Morales, e dell’Uruguay, José Mujica. Nella dichiarazione conclusiva, gli oltre 10.000 partecipanti all’evento regionale collegato al Forum sociale mondiale (Fsm) hanno espresso preoccupazione per le politiche conservatrici di alcuni governi latinoamericani e la militarizzazione, sostenuto l’illegittimità del presidente dell’Honduras, Porfirio Lobo, subentrato al deposto Manuel Zelaya, manifestato solidarietà con Haiti, devastata dal terremoto del 12 Gennaio. Haiti, hanno detto, “non ha bisogno dell’occupazione economica per la sua ricostruzione”. Hanno anche riportato l’attenzione sui Trattati di libero commercio, “in tutte le loro varianti”, promossi dal Nord del mondo, denunciando la “crisi del capitale” e rilanciando la battaglia per la sovranità energetica e alimentare. “L’integrazione dei popoli è una lotta permanente” ha detto, tra l’altro, Morales definendo i Forum sociali “una grande scuola per le nuove generazioni”. Secondo il presidente boliviano, “nel nuovo millennio la sfida più importante è difendere la Madre Terra, per difendere i diritti umani nel continente e nel mondo”.
Agenzia Misna - Sovranità e gestione sostenibile delle risorse naturali, intese come bene comune, la riforma agraria e la ‘democratizzazione’ delle ricchezze sono solo alcune delle istanze levatesi da Asunción che ieri ha vissuto la cerimonia finale del Forum alla presenza dei presidenti paraguayano, Fernando Lugo, che celebrava il secondo anniversario dell’inaugurazione del suo mandato, e dei colleghi della Bolivia, Evo Morales, e dell’Uruguay, José Mujica. Nella dichiarazione conclusiva, gli oltre 10.000 partecipanti all’evento regionale collegato al Forum sociale mondiale (Fsm) hanno espresso preoccupazione per le politiche conservatrici di alcuni governi latinoamericani e la militarizzazione, sostenuto l’illegittimità del presidente dell’Honduras, Porfirio Lobo, subentrato al deposto Manuel Zelaya, manifestato solidarietà con Haiti, devastata dal terremoto del 12 Gennaio. Haiti, hanno detto, “non ha bisogno dell’occupazione economica per la sua ricostruzione”. Hanno anche riportato l’attenzione sui Trattati di libero commercio, “in tutte le loro varianti”, promossi dal Nord del mondo, denunciando la “crisi del capitale” e rilanciando la battaglia per la sovranità energetica e alimentare. “L’integrazione dei popoli è una lotta permanente” ha detto, tra l’altro, Morales definendo i Forum sociali “una grande scuola per le nuove generazioni”. Secondo il presidente boliviano, “nel nuovo millennio la sfida più importante è difendere la Madre Terra, per difendere i diritti umani nel continente e nel mondo”.
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