domenica, agosto 22, 2010
Il gruppo dormiva nei sacchi a pelo in mezzo alla campagna incolta. Francesco Cassol, 55 anni, è stato colpito da un solo colpo d’arma da fuoco: un fucile per cinghiali.

Corriere della Sera - Il cadavere di un prete di 55 anni, don Francesco Cassol, da dieci anni parroco di Longarone (Belluno), è stato trovato nelle campagne di Altamura, in località Pescariello-Pulò di Altamura, verso la statale 96 per Bari. Il sacerdote, ucciso con un colpo di fucile all’addome, aveva organizzato sulla Murgia barese un ritiro spirituale, il Raid Goum, ed era in compagnia di una ventina di giovani. Il gruppo era attrezzato per dormire nei sacchi a pelo nelle campagne di quello che gli stessi partecipanti definiscono il «deserto pugliese». Stando ai primi accertamenti degli investigatori, il prete è stato colpito con un solo colpo di arma da fuoco che gli ha trafitto l’addome.

IL KILLER FUGGITO SU UN’AUTO - Don Francesco Cassol è stato ucciso nella notte mentre dormiva nel sacco a pelo, da una persona che ha sparato un solo proiettile con un’arma da fuoco ed è fuggita a bordo di un’autovettura. È quanto hanno finora accertato gli investigatori. Il cadavere del prete è stato trovato da alcuni ragazzi che partecipava al raid Goum attorno alle 6 di domenica mattina. L’ARMA - Secondo le prime indagini per uccidere don Cassol sarebbe stato usato un fucile da caccia. Infatti un bossolo calibro 30,06 è stato recuperato a circa 28 metri dal luogo dove è stato rinvenuto il cadavere. In un primo tempo il bossolo ritrovato era stato indicato come appartenente a un’arma da guerra calibro 7,62. L’IPOTESI - Tra le ipotesi che gli inquirenti stanno considerando c’è quindi anche quella dell’errore da parte di un cacciatore che durante la notte potrebbe aver scambiato il sacerdoto, che dormiva in aperta campagna insieme agli altri partecipanti al raduno, per un animale, probabilmente per un cinghiale. Il fucile calibro 30,06 viene usato solitamente per la caccia ai cinghiali. Un movimento brusco potrebbe essere stato scambiato per quello di un animale. Le indagini sono svolte comunque a 360 gradi.

INDAGINI - Gli inquirenti stanno ascoltando sia i partecipanti al raduno che i proprietari dei terreni confinanti. Si tende ad escludere che tra le cause ci sia la reazione di uno dei proprietari poiché, secondo quanto si apprende da fonti inquirenti, in quelle zone non era la prima volta che per cinque o sei giorni in agosto si svolgevano raduni spirituali. In precedenza quello stesso gruppo religioso non aveva avuto alcun problema. Don Cassol era il quinto anno consecutivo che si recava nella zona. Inoltre i carabinieri non hanno raccolto lamentele tra i proprietari su possibili danneggiamenti di campi o pascoli anche perché il terreno in cui si erano accampati i partecipanti al raduno era incolto. La salma del sacerdote è stata trasportata a Bari dove lunedì è prevista l’autopsia.

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