venerdì, agosto 20, 2010
Duemila poliziotti schierati, ma finora nessuna tensione. Maggiori facilitazioni per i permessi da Cisgiordania e Gaza. L’esercito invitato a non fumare, bere o mangiare in pubblico durante il mese di digiuno. Duemila metri cubi d’acqua in più a Betlemme, dove vi è carenza da mesi.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) – Per il secondo venerdì di ramadan, la polizia israeliana ha schierato 2 mila soldati a Gerusalemme est per prevenire possibili disordini in occasione della preghiera del venerdì. Lo stesso è avvenuto la scorsa settimana. La polizia ha confermato che non si attende “particolari disordini”. Venerdì scorso, il primo del mese sacro ai musulmani, decine di migliaia di persone si sono radunate per la preghiera lungo sulla spianata, prospiciente al Muro del Pianto. Alla fine della preghiera, la folla si è dispersa senza incidenti, ma sotto una spessa sorveglianza della polizia israeliana. Il gran Mufti di Gerusalemme e altre autorità islamiche hanno però criticato Israele perchè non ha permesso l'entrata nella città e al luiogo santo a migliaia di giovani musulmani.

Durante il mese di Ramadan l’esercito ha reso più facile l’accesso alle moschee, dove si trova quella di Al-Aqsa, considerato il terzo luogo più importante dell’islam, dopo le moschee di Mecca e Medina.

Di solito palestinesi della West Bank, di Gaza e di Gerusalemme est sono esclusi dalla visita al luogo santo senza permessi, difficili da ottenere. Durante il mese sacro, musulmani maschi sopra i 50 anni e donne sopra i 45 potranno recarsi alla spianata delle moschee per la preghiera senza permessi. Alcuni passaggi per entrare in Israele hanno esteso l’orario di apertura e ai militari è stata data indicazione di non mangiare, fumare o bere in pubblico durante il Ramadan.

Per questo mese, l’amministrazione israeliana ha accettato di fornire la municipalità di Betlemme un sovrappiù di 2 mila metri cubi d’acqua al giorno. Da mesi Betlemme soffre di carenza d’acqua e la gente è costretta a comprarne per riempire i serbatoi posti sui tetti delle loro case


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