mercoledì, agosto 18, 2010
“Dio ci ha creato per cose più grandi: amare ed essere amati”. Questo il motto che animerà celebrazioni eucaristiche, veglie di preghiera, novene e simposi che si terranno in tutto il mondo per celebrare il centenario della nascita di Madre Teresa di Calcutta (Skopje, 26 agosto 1910- Calcutta, 5 settembre 1997).

Radio Vaticana - Nata da genitori di etnia albanese, originari del Kosovo, la beata verrà ricordata il 26 agosto a Skopje, nella Repubblica ex jugoslava di Macedonia, con una sessione del Parlamento macedone, cui seguirà la presentazione del Premio nazionale “Madre Teresa”. Nel pomeriggio, una Messa solenne sarà presieduta nella Cattedrale del Sacro Cuore da mons. Stanislav Hočevar, arcivescovo di Belgrado, cui farà seguito l’apertura della mostra del fotografo croato Zvonimir Atietić, presso la Casa Memoriale “Madre Teresa”. Le celebrazioni in Macedonia proseguiranno fino alla fine del 2010. In Albania, un pellegrinaggio nazionale è stato promosso il 26 agosto presso la Cattedrale di Vau-Dejës, che sarà dedicata a Madre Teresa con una liturgia eucaristica presieduta da mons. Rrok Kola Mirdita, arcivescovo di Durres-Tirana. Il Kosovo, che ha proclamato il 2010 “Anno di Madre Teresa”, festeggerà la beata il 5 settembre, giorno della festa liturgica, dedicandole una chiesa-santuario a Pristina; il tempio è stato iniziato nel 2003 per volontà del vescovo Sopi e del presidente Rugova. A Roma, il cardinale Angelo Comastri, vicario generale di Sua Santità per lo Stato della Città del Vaticano, presiederà una Santa Messa nella Basilica di San Lorenzo in Damaso, il 26 agosto, cui parteciperanno le congregazioni religiose e le comunità di vita contemplativa fondate dalla beata, presenti a Roma, insieme ai volontari, ai benefattori e agli ospiti accolti nei conventi romani. La celebrazione è preceduta dall’inaugurazione di una mostra fotografica dal titolo “Beata Teresa di Calcutta, vita, opere, messaggio” allestita presso il Palazzo della Cancelleria. In occasione della festa liturgica, le iniziative spirituali si svolgeranno nella Chiesa di San Gregorio al Celio, con la veglia di preghiera di sabato 4 e la liturgia eucaristica di domenica 5 settembre officiata dal cardinale Ivan Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. Liturgie e novene sono previste in altre città italiane – Torino, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari - ed europee, tra cui Parigi, Madrid, Barcellona, Copenaghen, Monaco di Baviera. In India, dove Madre Teresa ha trascorso gran parte della sua esistenza, le celebrazioni iniziano il 17 agosto con una novena in tutte le parrocchie dell’arcidiocesi di Calcutta, sede della Casa Madre delle Missionarie della Carità, dove il centenario verrà aperto il 26 agosto con una celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Telesphore Toppo, arcivescovo di Ranchi. A New Delhi, un fitto programma di eventi, che include un simposio sulla beata Madre Teresa e due spettacoli di danza e teatro, è previsto tra il 23 e il 31 agosto, su iniziativa della Conferenza episcopale dell’India (CBCI) e con il concorso dell’UNESCO. Sempre nella capitale si terrà la commemorazione pubblica, sabato 28 agosto, alla presenza del presidente indiano Pratibha Devisingh Patil; nella circostanza verrà ufficialmente presentata la moneta dedicata alla religiosa dallo Stato indiano, che ha voluto proclamare il 26 agosto “Giornata nazionale degli orfani”, in riconoscimento della sollecitudine di Madre Teresa per le piccole vittime della solitudine e dell’abbandono. In preparazione a questi eventi le Missionarie della Carità e il Centro Madre Teresa di Calcutta hanno diffuso un testo, di cui riferisce Zenit, che espone alcune riflessioni sulla vita della beata e sul suo contributo alla Chiesa e al mondo. Attraverso il suo esempio – si legge nel documento - persone di ogni credo religioso hanno iniziato a sperimentare che solo il donare può soddisfare l’anelito spirituale insito in ogni creatura. Viene citato in proposito il magistero di Benedetto XVI nella Deus caritas est: “L'amore per il prossimo è una strada per incontrare anche Dio” (n. 16), poiché “nel più piccolo dei fratelli incontriamo Gesù stesso e in Gesù incontriamo Dio” . Il testo rileva inoltre la “quotidianità” dell’amore di Madre Teresa, un amore alimentato da piccoli gesti, da opportunità offerte a tutti di alleviare sofferenze, solitudine, scoraggiamento in ogni luogo e circostanza, a cominciare dalla propria famiglia, con l’obiettivo di trasmettere al prossimo l’amore stesso di Dio. Nella sua parte conclusiva il documento evoca un passo di un discorso pronunciato da Benedetto XVI il 10 febbraio 2007 in un incontro con le Misericordie d’Italia e i Donatori di sangue: “Nel giudizio finale – affermava il Papa - Dio ci domanderà se abbiamo amato non in modo astratto, ma concretamente, con i fatti (cfr Mt 25,31-46)…. Alla fine della vita - amava ripetere san Giovanni della Croce - saremo giudicati sull’amore”.


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