Succederà al Festival Francescano, a Reggio Emilia nei giorni 2 e 3 ottobre 2010
“Fratelli è possibile?” è la sfida lanciata dalla seconda edizione del Festival Francescano, a Reggio Emilia nei giorni 1, 2 e 3 ottobre 2010. Parlare di fraternità nella società contemporanea significa anche abbattere i pregiudizi che troppo spesso influenzano le relazioni tra gli uomini. Gli organizzatori di Festival Francescano hanno “preso a prestito” un metodo inventato nel 2000 in Danimarca proprio con l’intento di tutelare le minoranze, rendere conosciuti i pregiudizi che ruotano intorno ad esse e cercare di abbatterli attraverso la dialettica e l’incontro. Si tratta della “biblioteca vivente”: le persone hanno a disposizione un catalogo dove i libri non hanno pagine di carta da sfogliare, bensì sono persone in carne ed ossa da incontrare. Fanno parte del catalogo persone diverse da noi per esperienze di vita, provenienza etnica, geografica o religiosa. Tutte però accomunate dal desiderio di farsi conoscere per tentare di mettere in discussione i pregiudizi che abitualmente portano addosso. Non si tratta quindi di una lettura passiva di un racconto, piuttosto di un ascolto attivo, perché i libri viventi del catalogo sono a disposizione per raccontare la loro vita, ma anche e soprattutto per rispondere alle domande dei “loro” lettori.
Grazie al Festival Francescano, la Biblioteca Vivente approda per la prima volta a Reggio Emilia, in piazza Martiri 7 Luglio, il 2 ottobre (mattino e pomeriggio) e il 3 ottobre (solo pomeriggio). L’incontro con il variegato catalogo di libri aiuterà a rispondere insieme alla domanda: “Fratelli è possibile?”.
Tante altre le iniziative del Festival Francescano, al quale parteciperanno: il filosofo Massimo Cacciari, lo scrittore Vincenzo Cerami, lo psicologo Alessandro Meluzzi, il giornalista Antonio Sciortino, l’economista Stefano Zamagni, il direttore dell’Istituto di Gestalt Giovanni Salonia, la cantante israeliana Noa.
La manifestazione è organizzata dal Movimento Francescano dell’Emilia Romagna, in collaborazione con il Comune di Reggio Emilia e il patrocinio della Provincia di Reggio Emilia, della Regione Emilia-Romagna, della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, dell’Università di Modena e Reggio Emilia e della Fondazione Manodori.
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