La Giornata mondiale della pace, che si celebra oggi, ha un significato tutto particolare per l'Africa che ha decretato il 2010 anno della pace e della sicurezza, in linea con le decisione della sessione speciale dell'Unione Africana (UA) sui conflitti continentali, tenuta a Tripoli il 31 Agosto 2009.
Agenzia Misna - "Affrontare la sfida dei conflitti è cruciale per eliminare la povertà, per raggiungere gli 'Obiettivi di sviluppo del Millennio'. La pace sostiene lo sviluppo. Lo sviluppo sostiene la pace" afferma il presidente della Commissione UA, Jean Ping, nel messaggio per la giornata odierna celebrata in Africa con lo slogan "Make Peace Happen" ("Realizza la pace"). Questa giornata rappresenta un'occasione unica per "ribadire la nostra determinazione comune ad affrontare la piaga dei conflitti e delle violenze nel nostro continente" aggiunge Ping, prima di tutto per "giungere alla consapevolezza dei nostri errori, delle nostre mancanze, mobilitando le nostre risorse e le persone più competenti. Come dirigenti, non possiamo lasciare in eredità alle generazioni future il fardello dei conflitti" prosegue Ping, invitando i governanti del continente a "portare avanti l'agenda della prevenzione dei conflitti, del mantenimento della pace, della risoluzione dei conflitti e della ricostruzione post-bellica". Tracciando un bilancio dei passi avanti compiuti sulla strada della pace, Ping fa notare che "in Africa dagli anni ‘90 sono notevolmente diminuiti i conflitti violenti", che negli ultimi 20 anni hanno provocato gravi perdite di vite umane oltre a un elevato costo economico, stimato in 300 miliardi di dollari, pari al 15% della ricchezza nazionale di un singolo paese. Chiamando tutte le parti a "una tregua nei combattimenti" nel Giornata internazionale della pace, Ping sottolinea che "se celebrata con successo, la Giornata offrirà al continente maggiore speranza di un futuro migliore". Anche se "la pace non si raggiunge in un solo giorno" si legge ancora nella comunicato dell’UA, oggi gli africani hanno un buon motivo di festeggiare "i notevoli successi registrati nella costruzione della pace" e di "unire gli propri sforzi per costruire insieme la pace". Per il diplomatico gabonese, il 21 Settembre rappresenta "un'opportunità per coinvolgere ognuno di noi nella realizzazione della pace: dirigenti religiosi, società civile, uomini e donne, settore privato, giovani ed anziani, ricchi e poveri" conclude la nota dell'istituzione panafricana. Tra le iniziative promosse dall'UA, una 'Carta del settore privato e del mondo delle imprese a sostegno della pace e della sicurezza continentale', già firmata da importanti aziende africane, con la convinzione – si legge in una nota diffusa ad Addis Abeba - che "il settore privato può dare il suo contributo affianco a governi, istituzioni e cittadini per aiutare il continente a realizzare il suo potenziale socio-economico". Oggi sono in programma partite di calcio in diversi paesi del continente perché, ha detto il commissario UA per la pace e la sicurezza Ramtane Lamamra, "lo sport gioca un ruolo cruciale nella costruzione della pace, animato da uno spirito equo, il gioco supera ogni divisione, spinge all'unità". A promuovere il messaggio della pace saranno dunque anche le ormai famose “vuvuzelas”, i secondi Mondiali di calcio africani dopo quelli ospitati a Luglio in Sudafrica. Istituita nel 1981 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 36/67, la Giornata della pace, della non-violenza e del cessate il fuoco coincide generalmente con la seduta di apertura dell'Assemblea generale. Quest'anno è centrale il riferimento ai "Giovani per la pace e lo sviluppo", tema delle celebrazioni che intervengono durante il vertice sugli 'Obiettivi di sviluppo del Millennio', in corso a New York fino a domani. "Pace = Futuro: è matematico" è lo slogan scelto dall'Onu mentre nel suo messaggio il Segretario generale, Ban Ki-moon, insiste "sull'immenso potenziale dei giovani, messaggeri di pace" chiamati a far sentire la propria voce in una pubblicazione che raccoglie testimonianze provenienti da tutto il mondo. "La pace consente lo sviluppo, condizione primordiale per dare opportunità ai giovani, soprattutto nei paesi usciti da conflitti, in termini di salute e di istruzione" scrive nel suo messaggio Ban Ki-moon, sottolineando che "pace, stabilità e sicurezza sono fondamentali per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio". Pone l’accento sul lavoro delle Chiese africane a favore della pace la “Giornata di preghiera internazionale per la pace” promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc/Cec) in concomitanza con l’odierna Giornata dell’Onu sullo stesso tema. Per l’occasione si vuole dare ampio risalto a progetti nel continente, come ad esempio i “villaggi di pace” in Uganda, spazi ecumenici d’incontro tra esponenti di comunità, religione e appartenenza politica diversa, per imparare a formare il consenso, incoraggiare la convivenza pacifica e rafforzare i meccanismi di risoluzione dei contrasti. In Tanzania, riferisce il Wcc, la Chiesa evangelica luterana è promotrice di un piccolo ufficio, nel nordovest del paese, che fornisce assistenza in materia di difesa dei diritti umani, mentre in Ghana, la Chiesa presbiteriana fornisce ai giovani una qualifica in materia di risoluzione dei conflitti; Iniziative sviluppate nel quadro del “Decennio contro la violenza” del Wcc, dedicato, per questo decimo e ultimo anno, proprio all’Africa. Alcuni responsabili delle Chiese africane e il Segretario generale del Wcc, il reverendo Olav Fykse Tveit, si riuniranno per l’occasione a Nairobi, capitale del Kenya. A difendere le ragioni della pace sono le associazioni di tanti paesi dal Sud al nord del mondo. Dall’Italia arriva il messaggio della “Tavola per la Pace”, denunciando come la Giornata internazionale di oggi sembri “un giorno come un altro, senza celebrazioni ufficiali, programmi speciali”. L’associazione chiama in causa il governo italiano ma anche il mondo dell’informazione. “La pace – si sostiene in una nota - non è più in agenda. L’ha cancellata il governo che continua a combattere le sue guerre in Afghanistan e nel Mediterraneo, che ha azzerato l’impegno contro la povertà e per la difesa dei diritti umani. L’ha cancellata la politica che riesce a strumentalizzare anche le più disperate tragedie umane. E l’ha cancellata il mondo dell’informazione, sempre meno attento alla vita delle persone e dei popoli, sempre più dominio esclusivo della politica, della cronaca nera e del gossip”.
Agenzia Misna - "Affrontare la sfida dei conflitti è cruciale per eliminare la povertà, per raggiungere gli 'Obiettivi di sviluppo del Millennio'. La pace sostiene lo sviluppo. Lo sviluppo sostiene la pace" afferma il presidente della Commissione UA, Jean Ping, nel messaggio per la giornata odierna celebrata in Africa con lo slogan "Make Peace Happen" ("Realizza la pace"). Questa giornata rappresenta un'occasione unica per "ribadire la nostra determinazione comune ad affrontare la piaga dei conflitti e delle violenze nel nostro continente" aggiunge Ping, prima di tutto per "giungere alla consapevolezza dei nostri errori, delle nostre mancanze, mobilitando le nostre risorse e le persone più competenti. Come dirigenti, non possiamo lasciare in eredità alle generazioni future il fardello dei conflitti" prosegue Ping, invitando i governanti del continente a "portare avanti l'agenda della prevenzione dei conflitti, del mantenimento della pace, della risoluzione dei conflitti e della ricostruzione post-bellica". Tracciando un bilancio dei passi avanti compiuti sulla strada della pace, Ping fa notare che "in Africa dagli anni ‘90 sono notevolmente diminuiti i conflitti violenti", che negli ultimi 20 anni hanno provocato gravi perdite di vite umane oltre a un elevato costo economico, stimato in 300 miliardi di dollari, pari al 15% della ricchezza nazionale di un singolo paese. Chiamando tutte le parti a "una tregua nei combattimenti" nel Giornata internazionale della pace, Ping sottolinea che "se celebrata con successo, la Giornata offrirà al continente maggiore speranza di un futuro migliore". Anche se "la pace non si raggiunge in un solo giorno" si legge ancora nella comunicato dell’UA, oggi gli africani hanno un buon motivo di festeggiare "i notevoli successi registrati nella costruzione della pace" e di "unire gli propri sforzi per costruire insieme la pace". Per il diplomatico gabonese, il 21 Settembre rappresenta "un'opportunità per coinvolgere ognuno di noi nella realizzazione della pace: dirigenti religiosi, società civile, uomini e donne, settore privato, giovani ed anziani, ricchi e poveri" conclude la nota dell'istituzione panafricana. Tra le iniziative promosse dall'UA, una 'Carta del settore privato e del mondo delle imprese a sostegno della pace e della sicurezza continentale', già firmata da importanti aziende africane, con la convinzione – si legge in una nota diffusa ad Addis Abeba - che "il settore privato può dare il suo contributo affianco a governi, istituzioni e cittadini per aiutare il continente a realizzare il suo potenziale socio-economico". Oggi sono in programma partite di calcio in diversi paesi del continente perché, ha detto il commissario UA per la pace e la sicurezza Ramtane Lamamra, "lo sport gioca un ruolo cruciale nella costruzione della pace, animato da uno spirito equo, il gioco supera ogni divisione, spinge all'unità". A promuovere il messaggio della pace saranno dunque anche le ormai famose “vuvuzelas”, i secondi Mondiali di calcio africani dopo quelli ospitati a Luglio in Sudafrica. Istituita nel 1981 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 36/67, la Giornata della pace, della non-violenza e del cessate il fuoco coincide generalmente con la seduta di apertura dell'Assemblea generale. Quest'anno è centrale il riferimento ai "Giovani per la pace e lo sviluppo", tema delle celebrazioni che intervengono durante il vertice sugli 'Obiettivi di sviluppo del Millennio', in corso a New York fino a domani. "Pace = Futuro: è matematico" è lo slogan scelto dall'Onu mentre nel suo messaggio il Segretario generale, Ban Ki-moon, insiste "sull'immenso potenziale dei giovani, messaggeri di pace" chiamati a far sentire la propria voce in una pubblicazione che raccoglie testimonianze provenienti da tutto il mondo. "La pace consente lo sviluppo, condizione primordiale per dare opportunità ai giovani, soprattutto nei paesi usciti da conflitti, in termini di salute e di istruzione" scrive nel suo messaggio Ban Ki-moon, sottolineando che "pace, stabilità e sicurezza sono fondamentali per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo del Millennio". Pone l’accento sul lavoro delle Chiese africane a favore della pace la “Giornata di preghiera internazionale per la pace” promossa dal Consiglio ecumenico delle Chiese (Wcc/Cec) in concomitanza con l’odierna Giornata dell’Onu sullo stesso tema. Per l’occasione si vuole dare ampio risalto a progetti nel continente, come ad esempio i “villaggi di pace” in Uganda, spazi ecumenici d’incontro tra esponenti di comunità, religione e appartenenza politica diversa, per imparare a formare il consenso, incoraggiare la convivenza pacifica e rafforzare i meccanismi di risoluzione dei contrasti. In Tanzania, riferisce il Wcc, la Chiesa evangelica luterana è promotrice di un piccolo ufficio, nel nordovest del paese, che fornisce assistenza in materia di difesa dei diritti umani, mentre in Ghana, la Chiesa presbiteriana fornisce ai giovani una qualifica in materia di risoluzione dei conflitti; Iniziative sviluppate nel quadro del “Decennio contro la violenza” del Wcc, dedicato, per questo decimo e ultimo anno, proprio all’Africa. Alcuni responsabili delle Chiese africane e il Segretario generale del Wcc, il reverendo Olav Fykse Tveit, si riuniranno per l’occasione a Nairobi, capitale del Kenya. A difendere le ragioni della pace sono le associazioni di tanti paesi dal Sud al nord del mondo. Dall’Italia arriva il messaggio della “Tavola per la Pace”, denunciando come la Giornata internazionale di oggi sembri “un giorno come un altro, senza celebrazioni ufficiali, programmi speciali”. L’associazione chiama in causa il governo italiano ma anche il mondo dell’informazione. “La pace – si sostiene in una nota - non è più in agenda. L’ha cancellata il governo che continua a combattere le sue guerre in Afghanistan e nel Mediterraneo, che ha azzerato l’impegno contro la povertà e per la difesa dei diritti umani. L’ha cancellata la politica che riesce a strumentalizzare anche le più disperate tragedie umane. E l’ha cancellata il mondo dell’informazione, sempre meno attento alla vita delle persone e dei popoli, sempre più dominio esclusivo della politica, della cronaca nera e del gossip”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.