Il nostro redattore a Londra Renato Zilio ci racconta la notte della veglia ad Hyde Park con Papa Benedetto XVI
Hyde Park si presenta gremitissimo di folla, quasi 100 mila persone di ogni razza e colore: è la veglia di preghiera per la beatificazione del card. John Henry Newman. Una serata di “immensa gioia spirituale per tutti noi”dirà Benedetto XVI. Hyde Park è lo spazio verdissimo più esteso del centro londinese, proprio alle spalle di Buckingham Palace, il palazzo ufficiale della Regina. Ancora un clin d’oeil in questa avventura, ma anche nella storia. Era, infatti, il luogo di pubbliche esecuzioni, dove molti cattolici affrontarono il martirio con la possibilità di parlare prima di morire. Pare una tradizione rimasta nello Speakers’ Corner, dove ancora oggi chiunque può parlare in pubblico. Benedetto XVI notava che “nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia”.
In attesa del Papa per varie ore si scatenano belle danze polacche, scozzesi, africane, perfino una, dolcissima, di un gruppo di giovani handicappati autisti. “È il carattere inclusivo di questa società multiculturale” mi suggerisce qualcuno, spiegando che riflette in questo la tendenza, vissuta qui quotidianamente, a non marginalizzare le differenti componenti di una società.
La musica, i canti, gli inni hanno piuttosto un carattere forte e trionfale, quasi un atteso grido di trionfo del cattolicesimo inglese qui minoritario. Seguono testimonianze toccanti, come quella di una coppia dopo l’inspiegabile uccisione del figlio adolescente: uno stupendo giovane volto sorridente appare a lungo sui maxi-schermi, come la straordinaria forza di fede dei genitori. Seguirà una processione di più di un migliaio di persone con le loro bandiere, che rappresentano le parrocchie delle diocesi di Inghilterra e Galles. Salendo sul palco riceveranno la stretta di mano di una ventina di vescovi, tutti in fila: processione lunga, lenta, stancante, ma significativa. Gli estremi si toccano. Mentre sui grandi schermi appare l’attività della Chiesa inglese attraverso le charities e le organizzazioni varie.
Ad ognuno dei centomila presenti, allora, viene richiesto il preciso impegno nel mondo della giustizia e della carità, mentre volti di cristiani comuni dagli schermi ripetono come una lunghissima, instancabile litania:“Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà!”. Impatto emotivo e spirituale sorprendente. Ed è per ricordare i due polmoni di ogni comunità cristiana: la forza della spiritualità e l’impegno sociale. Come due volti necessari, inscindibili ed essenziali. La Chiesa dovrà insegnare ai cristiani ad incontrare Dio e ad incontrare gli uomini. Gi ultimi, in particolare.
Il Papa arriva, infine. È salutato dall’arcivescovo di Southwark, mons. Peter Smith, e prende così inizio la liturgia della veglia. Il Vangelo proclamato sarà quello delle beatitudini. Il Papa accende una candela simile a quella pasquale e la fiamma di questa diventerà tremila candele accese in mano ai rappresentanti delle differenti parrocchie. Così, luminosamente, è ricordato il cardinal Newman: chi accoglie la verità di Cristo impegna la propria vita per Lui. Non vi può essere separazione tra ciò che crediamo ed il modo in cui viviamo la nostra esistenza. “La verità non viene trasmessa semplicemente mediante un insegnamento formale, pur importante che sia, ma anche mediante la testimonianza di vite vissute integralmente, fedelmente e santamente,” precisa sobriamente Benedetto XVI. L’adorazione apre le porte al mistero, in un silenzio perfetto di migliaia di presenti, nell’oscurità di una notte. Non manca un tocco di english way: la benedizione del santissimo fatta accompagnare dal suono grave del Big Ben. Quasi a ricordare a un Paese intero la presenza di una fede differente.
Questa veglia in un prato della metropoli non resta un evento isolato. La BBC rilancia il servizio nel mondo intero, come tutti gli altri servizi, in particolare alle comunità che seguono l’avvenimento nei 54 paesi del Commonwelt come l’Australia, la Nuova Zelanda, il Canada...
È l’occasione di ridare alla tradizione cattolica le sue “lettres de noblesse.” È quasi un ritrovare l’onore perduto per una minoranza di sei milioni di cattolici in terra inglese.
“Believe it or not...” intitolava un giornale di Londra, come altri non proprio benigno in questi giorni, “il Papa è ancora una forza per il bene.” Tra i tanti contrasti, un’ammissione consolante.
Hyde Park si presenta gremitissimo di folla, quasi 100 mila persone di ogni razza e colore: è la veglia di preghiera per la beatificazione del card. John Henry Newman. Una serata di “immensa gioia spirituale per tutti noi”dirà Benedetto XVI. Hyde Park è lo spazio verdissimo più esteso del centro londinese, proprio alle spalle di Buckingham Palace, il palazzo ufficiale della Regina. Ancora un clin d’oeil in questa avventura, ma anche nella storia. Era, infatti, il luogo di pubbliche esecuzioni, dove molti cattolici affrontarono il martirio con la possibilità di parlare prima di morire. Pare una tradizione rimasta nello Speakers’ Corner, dove ancora oggi chiunque può parlare in pubblico. Benedetto XVI notava che “nella nostra epoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello di essere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati come irrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia”.
In attesa del Papa per varie ore si scatenano belle danze polacche, scozzesi, africane, perfino una, dolcissima, di un gruppo di giovani handicappati autisti. “È il carattere inclusivo di questa società multiculturale” mi suggerisce qualcuno, spiegando che riflette in questo la tendenza, vissuta qui quotidianamente, a non marginalizzare le differenti componenti di una società.
La musica, i canti, gli inni hanno piuttosto un carattere forte e trionfale, quasi un atteso grido di trionfo del cattolicesimo inglese qui minoritario. Seguono testimonianze toccanti, come quella di una coppia dopo l’inspiegabile uccisione del figlio adolescente: uno stupendo giovane volto sorridente appare a lungo sui maxi-schermi, come la straordinaria forza di fede dei genitori. Seguirà una processione di più di un migliaio di persone con le loro bandiere, che rappresentano le parrocchie delle diocesi di Inghilterra e Galles. Salendo sul palco riceveranno la stretta di mano di una ventina di vescovi, tutti in fila: processione lunga, lenta, stancante, ma significativa. Gli estremi si toccano. Mentre sui grandi schermi appare l’attività della Chiesa inglese attraverso le charities e le organizzazioni varie.
Ad ognuno dei centomila presenti, allora, viene richiesto il preciso impegno nel mondo della giustizia e della carità, mentre volti di cristiani comuni dagli schermi ripetono come una lunghissima, instancabile litania:“Venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà!”. Impatto emotivo e spirituale sorprendente. Ed è per ricordare i due polmoni di ogni comunità cristiana: la forza della spiritualità e l’impegno sociale. Come due volti necessari, inscindibili ed essenziali. La Chiesa dovrà insegnare ai cristiani ad incontrare Dio e ad incontrare gli uomini. Gi ultimi, in particolare.
Il Papa arriva, infine. È salutato dall’arcivescovo di Southwark, mons. Peter Smith, e prende così inizio la liturgia della veglia. Il Vangelo proclamato sarà quello delle beatitudini. Il Papa accende una candela simile a quella pasquale e la fiamma di questa diventerà tremila candele accese in mano ai rappresentanti delle differenti parrocchie. Così, luminosamente, è ricordato il cardinal Newman: chi accoglie la verità di Cristo impegna la propria vita per Lui. Non vi può essere separazione tra ciò che crediamo ed il modo in cui viviamo la nostra esistenza. “La verità non viene trasmessa semplicemente mediante un insegnamento formale, pur importante che sia, ma anche mediante la testimonianza di vite vissute integralmente, fedelmente e santamente,” precisa sobriamente Benedetto XVI. L’adorazione apre le porte al mistero, in un silenzio perfetto di migliaia di presenti, nell’oscurità di una notte. Non manca un tocco di english way: la benedizione del santissimo fatta accompagnare dal suono grave del Big Ben. Quasi a ricordare a un Paese intero la presenza di una fede differente.
Questa veglia in un prato della metropoli non resta un evento isolato. La BBC rilancia il servizio nel mondo intero, come tutti gli altri servizi, in particolare alle comunità che seguono l’avvenimento nei 54 paesi del Commonwelt come l’Australia, la Nuova Zelanda, il Canada...
È l’occasione di ridare alla tradizione cattolica le sue “lettres de noblesse.” È quasi un ritrovare l’onore perduto per una minoranza di sei milioni di cattolici in terra inglese.
“Believe it or not...” intitolava un giornale di Londra, come altri non proprio benigno in questi giorni, “il Papa è ancora una forza per il bene.” Tra i tanti contrasti, un’ammissione consolante.
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