giovedì, settembre 23, 2010
Una bolla speculativa incontrollata, legata all’ingresso di potenti investitori istituzionali, come i fondi pensionistici e i fondi speculativi (i cosiddetti fondi ‘hedge’), nel mercato del settore agricolo e i suoi derivati, è stata una delle principali cause della crisi alimentare del 2007-2008.

Agenzia Misna - Lo denuncia Olivier de Schutter, relatore speciale dell’Onu per il diritto all’alimentazione, in un’analisi pubblicata oggi, alla vigilia di una riunione eccezionale organizzata dall’Organizzazione dell’Onu per l’agricoltura e l’alimentazione (Fao) dedicata all’instabilità dei mercati agricoli. L’ingresso di tali fondi speculativi nei mercati agricoli, con i quali non avrebbero nulla a che vedere, è stato permesso da un’importante processo di deregolamentazione dei mercati finanziari avviato nel 2000, spiega l’esperto, con l’effetto di favorire aumenti di prezzi non giustificabili da una normale fluttuazione dell’offerta e della domanda nei mercati.
Ad influire sull’aumento dei prezzi dei generi alimentari – quello del riso crebbe del 165% tra Aprile 2007 e Aprile 2008 – fu anche l’aumento dei prezzi di altri prodotti, come il petrolio, fertilizzanti, trasporti, bioenergia, anch’essi oggetti di manovre speculative nei mercati finanziari. “La crisi del 2008 è stata unica nel suo genere, la prima avvenuta in un ambiente economico caratterizzato dall’emergenza massiccia di nuove forme di speculazione nei mercati dei prodotti base” scrive De Schutter. Secondo stime della Banca mondiale, tra il 2007 e il 2008 il numero di persone in estrema povertà nel mondo è cresciuto da 130 a 150 milioni.

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