L’acqua sarà sempre più parametro di vivibilità e, anzi, di civiltà: il messaggio arriva dalla città canadese di Montreal, dove nei giorni scorsi esperti di cinque continenti hanno discusso dei problemi e dei bisogni delle metropoli del futuro.
Agenzia Misna - “Soprattutto nei paesi emergenti del Sud del mondo – dice da Montreal alla MISNA Sylvain Usher, segretario generale dell’Associazione africana dell’acqua (Afwa) - l’espansione delle città alimenterà tensioni e problemi: lo sviluppo sostenibile dipenderà dalla disponibilità e dalla qualità delle forniture idriche, ma anche dalla capacità di risparmiare grazie a nuove tecnologie”. Gli incontri canadesi sono stati organizzati dall’Associazione internazionale dell’acqua (Iwa), una rete che riunisce esperti di decine di paesi. Alla riflessione sulle “metropoli del futuro” si è accompagnato il dibattito sulla gestione ottimale delle risorse idriche, limitate e dunque da utilizzare in modo razionale ed efficiente. “Dall’incontro – sottolinea Usher – è emersa la necessità di investire nella ricerca e nelle nuove tecnologie, le sole in grado di permettere di utilizzare l’acqua più volte, ad esempio depurandola o desalinizzandola”. Spunti interessanti hanno riguardato anche il discorso sulla proprietà, sia dei “mezzi di produzione” che delle reti di distribuzione. Alla MISNA il segretario generale dell’Afwa ricorda che a sud del Sahara le ricette liberiste imposte tra gli anni ’80 e ’90 da Banca mondiale e Fondo monetario internazionale sono spesso “andate male”. Risultati opposti hanno ottenuto i tentativi di alcune società miste pubblico-private o del tutto pubbliche. “È il caso – suggerisce Usher – dell’ugandese ‘National Water and Sewerage Corporation’, premiata più volte per la qualità dei suoi servizi”.
Agenzia Misna - “Soprattutto nei paesi emergenti del Sud del mondo – dice da Montreal alla MISNA Sylvain Usher, segretario generale dell’Associazione africana dell’acqua (Afwa) - l’espansione delle città alimenterà tensioni e problemi: lo sviluppo sostenibile dipenderà dalla disponibilità e dalla qualità delle forniture idriche, ma anche dalla capacità di risparmiare grazie a nuove tecnologie”. Gli incontri canadesi sono stati organizzati dall’Associazione internazionale dell’acqua (Iwa), una rete che riunisce esperti di decine di paesi. Alla riflessione sulle “metropoli del futuro” si è accompagnato il dibattito sulla gestione ottimale delle risorse idriche, limitate e dunque da utilizzare in modo razionale ed efficiente. “Dall’incontro – sottolinea Usher – è emersa la necessità di investire nella ricerca e nelle nuove tecnologie, le sole in grado di permettere di utilizzare l’acqua più volte, ad esempio depurandola o desalinizzandola”. Spunti interessanti hanno riguardato anche il discorso sulla proprietà, sia dei “mezzi di produzione” che delle reti di distribuzione. Alla MISNA il segretario generale dell’Afwa ricorda che a sud del Sahara le ricette liberiste imposte tra gli anni ’80 e ’90 da Banca mondiale e Fondo monetario internazionale sono spesso “andate male”. Risultati opposti hanno ottenuto i tentativi di alcune società miste pubblico-private o del tutto pubbliche. “È il caso – suggerisce Usher – dell’ugandese ‘National Water and Sewerage Corporation’, premiata più volte per la qualità dei suoi servizi”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.