Giovanni Spampinato, giornalista ucciso dalla mafia nel 1972 «Nostro compagno di viaggio e fratello maggiore»
Il 27 Ottobre 1972, Giovanni Spampinato, giovane giornalista di Ragusa, inviato dell'Ora e dell'Unità, veniva ucciso perché cercava la verità
LiberaInformazione - Ventotto anni dopo, le ragioni dell'impegno che hanno esposto Giovanni al rischio della vita rimangono le stesse: non voltare la faccia dall'altra parte di fronte alle ingiustizie, reagire all’indifferenza, in sostanza "andarsela a cercare", come ha detto recentemente qualcuno, quando si tratta di scegliere la dimensione etica del proprio agire qualunque sia il prezzo da pagare. Il concetto etico del giornalismo di Giovanni Spampinato vive tutt'ora nelle battaglie civili di quei giovani giornalisti lasciati soli dallo Stato in Calabria, in Campania, e anche nella nostra Sicilia, dove in tanti sono i cronisti territoriali che stanno in trincea senza nessuna tutela per le medesime e alte idealità che animavano Giovanni nel portare le sue inchieste e le sue denunce fino in fondo, scegliendo "da che parte stare", a dispetto delle possibili conseguenze.
Tutta la rete di associazioni e movimenti di Libera Sicilia, il coordinamento di Ragusa, le testate e i giornalisti indipendenti che spesso hanno fatto la storia dell’antimafia nella nostra terra, vogliono ricordare Giovanni vivendo, e continuando a vivere come disinteressato servizio l’impegno quotidiano per l’informazione, la verità e il bene comune. Un impegno teso a smascherare tutte le imposture del potere, affinché la memoria di questo nostro compagno di viaggio e fratello maggiore non sia una bestemmia inutile, una liturgia superflua, ma una vera scelta di vita orientata alla costante ricerca della giustizia e della difesa della nostra Costituzione, oggi più che mai assediata e in pericolo.
Tutta la rete di associazioni e movimenti di Libera Sicilia, il coordinamento di Ragusa, le testate e i giornalisti indipendenti che spesso hanno fatto la storia dell’antimafia nella nostra terra, vogliono ricordare Giovanni vivendo, e continuando a vivere come disinteressato servizio l’impegno quotidiano per l’informazione, la verità e il bene comune. Un impegno teso a smascherare tutte le imposture del potere, affinché la memoria di questo nostro compagno di viaggio e fratello maggiore non sia una bestemmia inutile, una liturgia superflua, ma una vera scelta di vita orientata alla costante ricerca della giustizia e della difesa della nostra Costituzione, oggi più che mai assediata e in pericolo.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.