Halloween è festa popolare dell’America del nord – USA e Canada – celebrata la sera del 31 ottobre. Negli ultimi anni ha avuto un incremento rilevante anche in Italia, e spesso ha occupato il posto delle celebrazioni religiose atte alla commemorazione dei defunti…
Si stanno avvicinando i primi giorni di novembre, quindi la commemorazione dei defunti e di tutti i santi. Una festa importante per cattolici e non, quale evento nodale per ricordare le persone care che purtroppo non ci sono più. Da circa una decina d’anni (anno più, anno meno) l’Italia ha importato dagli USA la festività di Halloween, compreso le bizzarre caratteristiche che essa impone, e che nulla ha a che fare con le nostre tradizioni. Secondo i dati del Telefono Blu (fonte Adnkronos) sono circa dieci milioni le persone (adulti, ragazzi e bimbi) che indosseranno le maschere tipiche di Halloween e andranno a suonare i campanelli reclamando a squarciagola l’agognato dolcetto. E tra dolcetti e… scherzetti, la cifra che uscirà dalle tasche degli italiani è enorme e ingiustificata: tutto ciò rappresenta un evidente giro d’affari per le attività commerciali che vendono prodotti dedicati a questa “ricorrenza”. In concreto da qui al Santo Natale sarà tutto un susseguirsi di iconografie e immagini che daranno l’effetto della continuità festaiola.
In ogni caso, zucche scolpite, fantasmini e megere non fanno parte del folklore nostrano. Nei primi giorni del mese di novembre, periodo luttuoso e preghiera, era prassi sfamarsi in maniera morigerata: con castagne, patate dolci, e perché no, anche con la zucca, come ingrediente di minestre o dolci frugali, e non certo come orpello da sfoggiare sull’uscio di casa. Oggi invece, in poche parole, il ponte di Ognissanti sarà quasi esclusivamente un pretesto per darsi alla pazza gioia con esagerazioni inopportune.
Nondimeno è divertente osservare bimbetti e ragazzini addobbati con abiti fantasiosi mentre si rincorrono e giocano, proprio perché regalano un quid di gioia. In ogni caso, cedere il passo a usi e costumi estranei alla nostra cultura, come Halloween, è un errore, non certo per le maschere o i capelloni da strega, bensì perché vengono minimizzate le nostre consuetudini tipiche dei primi due giorni novembrini. Il rischio reale è che le nuove generazioni non riconducano più la celebrazione dei defunti a un solenne momento di compostezza, altresì a mera baldoria contornata da leccornie, frittelle e via discorrendo.
Questa è una condotta niente affatto rispettosa e poco intelligente da parte di chiunque, credenti e non. Porte aperte dunque alle ricorrenze di altri paesi, magari foriere di novità e cultura, senza che però minimizzino le nostre usanze e ritualità. Del resto il significato ancestrale di tolleranza racchiude la conoscenza di realtà differenti da quelle abituali, per far sì che intelligentemente possano coesistere e crescere…
In ogni caso, zucche scolpite, fantasmini e megere non fanno parte del folklore nostrano. Nei primi giorni del mese di novembre, periodo luttuoso e preghiera, era prassi sfamarsi in maniera morigerata: con castagne, patate dolci, e perché no, anche con la zucca, come ingrediente di minestre o dolci frugali, e non certo come orpello da sfoggiare sull’uscio di casa. Oggi invece, in poche parole, il ponte di Ognissanti sarà quasi esclusivamente un pretesto per darsi alla pazza gioia con esagerazioni inopportune.
Nondimeno è divertente osservare bimbetti e ragazzini addobbati con abiti fantasiosi mentre si rincorrono e giocano, proprio perché regalano un quid di gioia. In ogni caso, cedere il passo a usi e costumi estranei alla nostra cultura, come Halloween, è un errore, non certo per le maschere o i capelloni da strega, bensì perché vengono minimizzate le nostre consuetudini tipiche dei primi due giorni novembrini. Il rischio reale è che le nuove generazioni non riconducano più la celebrazione dei defunti a un solenne momento di compostezza, altresì a mera baldoria contornata da leccornie, frittelle e via discorrendo.
Questa è una condotta niente affatto rispettosa e poco intelligente da parte di chiunque, credenti e non. Porte aperte dunque alle ricorrenze di altri paesi, magari foriere di novità e cultura, senza che però minimizzino le nostre usanze e ritualità. Del resto il significato ancestrale di tolleranza racchiude la conoscenza di realtà differenti da quelle abituali, per far sì che intelligentemente possano coesistere e crescere…
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È presente 1 commento
Concordo con quanto scrive l'amico Stefano, anche perchè personalmente non mi convincono quelle "tradizioni" importate - che sanno più di manifestazioni di moda - che contribuiscono a far dimenticare quelle nostre tradizioni che farebbero "impallidire" gli americani halloweenisti... i quali americani, ricordo, non hanno inventato nulla!
Mi riferisco, ad esempio, alla festa legata al 2 novembre che si svolge in Sicilia, la mia terra natia: i defunti vengono commemorati, oltre che con la preghiera e le visite ai cimiteri, anche con l'aspettativa da parte dei bambini di ricevere dolci e regali dai parenti non più in vita.
Per un approfondimento, vi invito a leggere questo interessante articolo tratto dal volume "Spettacoli e feste popolari siciliane", descritte da Giuseppe Pitré - Biblioteca delle tradizioni popolari Siciliane, vol. XII,
Luigi Pedone Lauriel Editore -1881 Palermo. Cliccare qui: http://www.grifasi-sicilia.com/festedeimorti.html
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