giovedì, ottobre 21, 2010
“Restavec”: una parola apparentemente innocua, che nella lingua di Haiti, l’isola sconvolta a gennaio dal terremoto, nasconde un abisso di orrore per i bambini colpiti dal sisma.

Radio Vaticana - Indica la condizione di schiavitù in cui vivono molti, ceduti dalle famiglie disperate a qualcuno che, almeno, è in grado di sfamarli. Ma non è l’unico baratro in cui sono sprofondati gli abitanti più piccoli e più indifesi: Save the Children, insieme con molte Ong locali, sta realizzando per conto dell’Onu un censimento dei minori. Circa 800mila girano tra i campi, abbandonati dai genitori ed esposti a fame, sete, malattie, o, peggio, al pericolo dei trafficanti di esseri umani. I campi degli sfollati sono molto difficili da tenere sotto controllo e vi si registrano “molti casi di abuso e violenza sessuale sui minori”, è la drammatica testimonianza di una volontaria, riportata dal quotidiano Avvenire. Finora le Ong hanno censito 10mila bambini e Save the Children ne ha inseriti 400mila in istituti scolastici, formando 2300 insegnanti. La scuola d Haiti è teoricamente partita il 4 ottobre, ma per tanti è assai difficile frequentarla, dal momento che molte strutture sono andate distrutte. In queste condizioni l’isola si avvicina alle elezioni presidenziali, in programma il 28 novembre prossimo.


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