lunedì, ottobre 11, 2010
L’iniziativa conclude la settimana di raccolta fondi del Catholic Medical Center (Cmc). Organizzata dal 4 al 9 ottobre a Seoul la campagna ha lo scopo di finanziare l’assistenza ospedaliera per i poveri, la cura delle malattie terminali e la formazione di medici sensibili alla cultura della vita.

di Matteo Choi Seok Kyoon

Seoul (AsiaNews) – A Seoul, oltre 600 persone hanno marciato il 9 ottobre per celebrare la conclusione della settimana di campagna a favore del Fondo per il rispetto della vita, organizzata dal Catholic Medical Center (Cmc) di Seoul. In una cultura che vede la medicina concentrata solo sulla scoperta scientifica e non più al valore del malato, il Fondo creato dal Cmc ha lo scopo di diffondere tra la gente - soprattutto tra i medici - la cultura della vita e di sensibilizzare l’attenzione alla salute di anziani e poveri.

Nella settimana di campagna per la raccolta fondi, durata dal 4 al 9 ottobre, i volontari del Cmc hanno allestito punti di informazione davanti ai principali ospedali di Seoul e organizzato vari eventi, tra cui mostre fotografiche e incontri di medicina. I soldi raccolti serviranno per finanziare un ospedale per i poveri da oltre 100 posti letto, la ricerca sui metodi di cura delle malattie terminali e la formazione del personale medico.

Don Remigio Lee Dong Ik (nella foto), sacerdote e direttore del CMC, afferma: “ All’inizio il Cmc, ha ricevuto molti contributi finanziari dal popolo, con i quali è riuscito a servire poveri ed emarginati”. Don Lee sottolinea che con questa iniziativa il Cmc “vuole ritornare alla spinta ideale dei primi anni, dedicandosi alle persone senza risorsa finanziaria e trasmettere a loro la potenza di Gesù Cristo, che è il vero Medico in eccellenza”.

Il Cmc è stato fondato nel 1936 dai cattolici di Seoul, per poter offrire cure gratuite a famiglie povere, anziani ed emarginati. Nei primi anni di attività gestiva solo un ospedale con 15 medici e 24 posti letto. Grazie alle donazioni ricevute dai fedeli di tutto il Paese, esso gestisce oggi: otto ospedali con circa 5200 letti, una università di medicina, un colleggio per gli infermieri e in questi anni ha organizzato una delle reti ospedaliere tra le più importanti del Paese.

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