lunedì, ottobre 25, 2010
Il nostro Carlo Mafera ci parla del libro di François Garagnon edito dalle Paoline

Le meditazioni che compongono questo libro vogliono essere un itinerario che accompagna il lettore durante tutto il corso dell’anno: una per ogni giorno, con il compito di curare e guarire l’anima nello stesso modo con il quale può farlo un erba medicinale: il quadrifoglio in copertina dà infatti questa indicazione. Insomma la parola che guarisce è la stessa che usava il grande psicoterapeuta Victor Frankl, inventore per l’appunto della logoterapia. Le riflessioni sono state scelte mettendo in evidenza soprattutto i temi umanamente più comuni e seguendo un criterio preciso: dare suggerimenti pratici per superare i momenti critici dell’esistenza. Infatti nella nostra epoca ci vengono propinati attraverso i mass-media, anche in maniera subliminale, messaggi tesi al successo, ad essere competitivi per guadagnare soldi e raggiungere mete materiali. Ma poche sono le indicazioni spirituali per vivere più in profondità e raggiungere una vita più serena. È una lacuna del nostro sistema culturale ed educativo. Quindi occorre un pronto soccorso dell’anima, una terapia prèt-a-porter, a disposizione di tutti.

Per questo sono nate tante discipline per guarire l’anima ma più efficaci sono i libri che condensano il fior fiore dei pensieri filosofici, psicologici, religiosi di tutti i più grandi pensatori, siano essi santi, letterati, politici, scienziati, politici e quant’altro. L’autore, ponendosi come obiettivo la terapia dell’anima, ha scelto quelle frasi più significative per far raggiungere al lettore quegli stati d’animo di serenità con se stessi, indispensabili per poi perseguire quelli collegati alla relazione con il mondo esterno. François Garagnon cerca di “somministrare” giorno per giorno pillole di saggezza trasversale attingendo a tutte le culture, da quella occidentale a quella orientale e vuole portare il lettore verso una piena guarigione interiore.

Una guarigione che significa non essere in ansia, non sentirsi in colpa, non provare disagio, non vivere troppo in tensione né troppo rilassati, e significa anche non buttarsi a capofitto nell’attivismo sfrenato o al contrario abbandonarsi alla pigrizia. Terapia dell’anima vuol dire soprattutto non cedere all’esaltazione e nemmeno allo scoraggiamento, non credersi superiori né inferiori agli altri, instaurando invece una buona conoscenza di se stessi (dei propri limiti e delle proprie capacità) in vista di una buona relazione con il prossimo. 

Nell’istruzioni per l’uso (del libro) François Garagnon suggerisce diverse chiavi di lettura. Personalmente mi piace citarne soprattutto uno e cioè l’apertura casuale del testo. “Le parole che vi appaiono – dice l’autore – corrispondono spesso in modo inquietante al vostro stato d’animo del momento, risvegliando una disposizione mentale propizia all’intuito e al discernimento, creando ripercussioni del tutto particolari.” Ecco la potenza terapeutica della parola e soprattutto di quella casuale! Provare per credere.

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