Il mondo intero ha gioito in questi giorni per il salvataggio dei 33 minatori cileni, intrappolati per 70 giorni a 700 metri di profondità.
Radio Vaticana - Una storia straordinaria, che ci spinge a riflettere sul valore sacro della vita umana. Ecco la riflessione al riguardo del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per “Octava Dies”, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano: (ascolta)
Diversi giorni fa un giovane cileno alla fine di un'udienza aveva dato al Papa una bandiera del Cile che recava le firme autentiche dei 33 minatori. Il Papa l'ha tenuta esposta nel suo appartamento, ricordando ogni giorno nella preghiera quegli uomini fino al momento della loro liberazione, finalmente avvenuta. Si dice che oltre un miliardo di persone abbiano seguito appassionatamente le fasi della liberazione, dopo aver partecipato nei due mesi scorsi alle preoccupazioni e alle speranze dei minatori, delle loro famiglie, dei soccorritori e di tutto il Cile. La liberazione è quindi una grande festa. E' bello che in tutto il mondo ci si sappia interessare così intensamente all'impresa straordinaria compiuta per salvare alcune vite umane. Viene alla luce la consapevolezza del valore della vita, e la potenza dei media ha permesso all'umanità di partecipare allo sforzo in suo favore. Bene. Mentre ci rallegriamo per il nuovo orizzonte di vita dei 33, sullo sfondo rimane il nostro ricordo per gli innumerevoli minatori che nelle diverse parti del mondo hanno avuto o avranno un destino diverso in seguito a disgrazie e a condizioni insicure di lavoro. Rimane il pensiero per le tantissime vite umane che muoiono dimenticate o non apprezzate nel loro valore. L'impegno meraviglioso di intelligenza e di passione per salvare 33 vite non va moltiplicato per salvarne tantissime altre? I media non devono continuare a far partecipare il mondo all'impegno per la vita?
Radio Vaticana - Una storia straordinaria, che ci spinge a riflettere sul valore sacro della vita umana. Ecco la riflessione al riguardo del nostro direttore generale, padre Federico Lombardi, nel suo editoriale per “Octava Dies”, il settimanale informativo del Centro Televisivo Vaticano: (ascolta)
Diversi giorni fa un giovane cileno alla fine di un'udienza aveva dato al Papa una bandiera del Cile che recava le firme autentiche dei 33 minatori. Il Papa l'ha tenuta esposta nel suo appartamento, ricordando ogni giorno nella preghiera quegli uomini fino al momento della loro liberazione, finalmente avvenuta. Si dice che oltre un miliardo di persone abbiano seguito appassionatamente le fasi della liberazione, dopo aver partecipato nei due mesi scorsi alle preoccupazioni e alle speranze dei minatori, delle loro famiglie, dei soccorritori e di tutto il Cile. La liberazione è quindi una grande festa. E' bello che in tutto il mondo ci si sappia interessare così intensamente all'impresa straordinaria compiuta per salvare alcune vite umane. Viene alla luce la consapevolezza del valore della vita, e la potenza dei media ha permesso all'umanità di partecipare allo sforzo in suo favore. Bene. Mentre ci rallegriamo per il nuovo orizzonte di vita dei 33, sullo sfondo rimane il nostro ricordo per gli innumerevoli minatori che nelle diverse parti del mondo hanno avuto o avranno un destino diverso in seguito a disgrazie e a condizioni insicure di lavoro. Rimane il pensiero per le tantissime vite umane che muoiono dimenticate o non apprezzate nel loro valore. L'impegno meraviglioso di intelligenza e di passione per salvare 33 vite non va moltiplicato per salvarne tantissime altre? I media non devono continuare a far partecipare il mondo all'impegno per la vita?
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