L’impegno missionario resta decisivo per la comunità cristiana: è il messaggio che arriva da Abidjan, Costa d’Avorio, dove decine di vescovi d’Europa e d’Africa hanno discusso di “missione ad gentes”, scambio di sacerdoti e operatori pastorali, formazione e vocazioni.
Agenzia Misna - In un messaggio approvato al termine del seminario, che si è tenuto tra martedì e sabato scorsi, si sottolinea l’importanza di “un clima di scambio fraterno di esperienze pastorali”. Anche di fronte ai fenomeni di “globalizzazione e secolarizzazione” del mondo contemporaneo, affermano i vescovi, “nuova evangelizzazione” e “missione” costituiscono impegni cruciali. Da qui la “riconoscenza” per le “migliaia di missionari venuti dall’Europa e da altre parti del mondo” che si sono sacrificati affinché l’Africa abbia oggi “una Chiesa viva e ricca di vocazioni sacerdotali e religiose”. Da qui anche la gioia per i sacerdoti africani oggi in Europa, anche a titolo permanente come “fidei donum” o missionari. “La Chiesa africana – scrivono i vescovi - ha ancora bisogno di missionari e dovrebbe essere lei stessa missionaria visto che ci sono ancora milioni di uomini in attesa della Buona Notizia di Gesù Cristo. Incoraggiamo le Chiese locali in Africa ad ascoltare le loro reciproche richieste circa il bisogno di missionari e il sostegno per la missione e a correre in soccorso gli uni degli altri qui in Africa come in qualsiasi altra parte del mondo”. L’incontro di Abidjan è stato organizzato dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam). I due organismi aveva tenuto seminari congiunti in Ghana nel 2007 e in Inghilterra nel 2008.
Agenzia Misna - In un messaggio approvato al termine del seminario, che si è tenuto tra martedì e sabato scorsi, si sottolinea l’importanza di “un clima di scambio fraterno di esperienze pastorali”. Anche di fronte ai fenomeni di “globalizzazione e secolarizzazione” del mondo contemporaneo, affermano i vescovi, “nuova evangelizzazione” e “missione” costituiscono impegni cruciali. Da qui la “riconoscenza” per le “migliaia di missionari venuti dall’Europa e da altre parti del mondo” che si sono sacrificati affinché l’Africa abbia oggi “una Chiesa viva e ricca di vocazioni sacerdotali e religiose”. Da qui anche la gioia per i sacerdoti africani oggi in Europa, anche a titolo permanente come “fidei donum” o missionari. “La Chiesa africana – scrivono i vescovi - ha ancora bisogno di missionari e dovrebbe essere lei stessa missionaria visto che ci sono ancora milioni di uomini in attesa della Buona Notizia di Gesù Cristo. Incoraggiamo le Chiese locali in Africa ad ascoltare le loro reciproche richieste circa il bisogno di missionari e il sostegno per la missione e a correre in soccorso gli uni degli altri qui in Africa come in qualsiasi altra parte del mondo”. L’incontro di Abidjan è stato organizzato dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (Ccee) e dal Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam). I due organismi aveva tenuto seminari congiunti in Ghana nel 2007 e in Inghilterra nel 2008.
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