venerdì, novembre 05, 2010
del nostro corrispondente a Roma Carlo Mafera

Recentemente sono stato alla Galleria d’Arte Moderna a Roma e sono stato piacevolmente sorpreso dalla presenza di opere d’arte proiettate sulle pareti che si componevano gradualmente. Vi erano anche delle postazioni nelle quali si potevano usufruire di utili informazioni per determinate opere artistiche, oggetto del particolare percorso museale. Tutto ciò è stato fatto per favorire la percezione multisensoriale dell'opera d'arte attivando, attraverso i diversi sensi, i processi della conoscenza e dell'emozione che suscita in ognuno di noi: questo l'obiettivo del progetto “Le vie dell'arte attraverso le emozioni”, curato dall'Istituto "Leonarda Vaccari" per la riabilitazione, l'integrazione e l'inserimento delle persone con disabilità e approvato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali - nell'ambito degli "Interventi volti alla creazione di percorsi museali, bibliotecari e archivistici finalizzati alla fruizione da parte di persone con disabilità".

L'iniziativa, presentata alla stampa il 12 maggio del 2009 nella prestigiosa cornice della Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, prevede la realizzazione di un percorso pilota presso la Galleria stessa, con il coordinamento del Servizio Comunicazione Culturale della Soprintendenza. Sono coinvolte anche le strutture didattiche del Ministero dei Beni Culturali; mentre il Centro per i Servizi Educativi della Direzione generale per i Beni architettonici, storico-artistici ed etnoantropologici (BASAE), attraverso il contributo di un gruppo di esperti nell'ambito della sanità, della didattica, del sociale e dell'arte, ha individuato nella Galleria nazionale d'arte moderna le migliori competenze tecniche e didattiche per accogliere il progetto. 

L'idea, nata originariamente per persone con disabilità intellettiva, può rivelarsi valida per altre istituzioni perché si fonda sulla capacità umana di provare emozioni trascendendo la funzionalità. Nella sala d'accoglienza l'opera d'arte pittorica nasce su uno schermo a parete, mentre la musica accompagna il concretizzarsi dell'immagine; sono diffusi anche dei profumi e attraverso il tatto sarà possibile individuare i contorni dell'opera.

Per strutturare un percorso fruibile da parte di tutti, sono state coinvolte l'Unione Italiana Ciechi, la Federazione Nazionale Pro-Ciechi, l'Istituto Statale per i Sordi, l'Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Centro Nazionale Ricerche (CNR) e l'Accademia di Santa Cecilia di Roma, che apporteranno un contributo operativo alla realizzazione del percorso ed interverranno nei moduli previsti nell'ambito del corso di formazione destinato agli operatori museali e finalizzato a facilitare l'accoglienza della persona con disabilità all'interno del museo. Le opere oggetto del percorso specifico sono quattro: Filadelfo Simi, Un riflesso (1887), Giacomo Balla, Nello specchio (1902), Vasilij Kandinsky, Linea angolare (1930), Alberto Burri, Grande rosso P n. 18 (1964), dando vita ad una significativa alternanza tra verismo e astrattismo. Una particolare guida didattica che intende rendere possibile una lettura emozionante e dare nel contempo informazioni storiche e scientifiche sulle collezioni della Galleria.

L'auspicio, universalmente condiviso, è che ciascuno possa essere messo nella condizione di vivere - attraverso la propria dimensione soggettiva - l'emozione e la sensorialità dell'approccio con un'opera d'arte. Certo il cammino è ancora lungo perché anche le persone disabili possano usufruire pienamente delle opere d’arte ma questo della Galleria d’Arte Moderna è uno splendido primo passo, il primo di una lunga serie.


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