«Malgrado il paese stia soffrendo di gravi fibrillazioni e incertezze politiche e istituzionali, ci conforta e ci dà fiducia il fatto che fondazioni e associazioni (come Airc e Firc, ndr), studiosi, ricercatori e in special modo i giovani, operatori della sanità a ogni livello e anche in divisa di ministro portino avanti con fermezza e con continuità la loro missione».
Ilsole24ore - Lo ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso tenuto al Quirinale in occasione della Giornata per la ricerca sul cancro (si veda anche il servizio a pagina 16). Poco prima il ministro della Salute Ferruccio Fazio rivolgendosi alla platea di scienziati e ricercatori, aveva sottolineato che «anche e soprattutto in tempi di crisi c'è bisogno di continuare a investire nella ricerca cercando le risorse». Il Capo dello Stato, prima del suo messaggio, ha consegnato il Premio Firc Guido Venosta per i nuovi approcci terapeutici alle neoplasie a Lisa Licitra, dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, mentre il Premio Airc "Credere nella Ricerca" è stato assegnato a Intesa Sanpaolo, ritirato da Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione, e alla Fondazione Nando Peretti che con Airc condivide la priorità nel sostegno alla ricerca sui tumori pediatrici.
L'invito a guardare con fiducia al futuro attraverso la lente della ricerca è tra l'altro un principio invocato da tutti i paesi del Vecchio Continente. «Creare una visione scientifica unitaria europea. Così che anche l'Europa diventi un polo d'attrazione per la ricerca e l'innovazione, come accade negli Usa, e ora anche in Cina e in India, è un dovere». George Bingen, responsabile del programma People che raggruppa le "azioni Marie Curie" del Settimo programma quadro, lavora in questo settore da 15 anni e conosce bene ogni dettaglio. «Da quando l'Ue ha deciso di dare maggiore importanza alla ricerca (nel Settimo programma quadro il budget annuale medio è infatti aumentato del 50%, ndr) c'è stato un rialzo delle domande di finanziamento da parte di istituti e giovani ricercatori del 65 per cento». Il messaggio che crisi e globalizzazione vanno combattuti con la competitività investendo in ricerca è dunque passato e sta mobilitando una massa critica significativa. «Dei 50 miliardi di euro spalmati in 7 anni per sostenere la ricerca europea, il 10% (4,7 miliardi) è per sostenere lo sviluppo delle carriere dei ricercatori in Europa, attraverso un piano di mobilità internazionale, una sorta di "erasmus" per chi già lavora, che crea formazione, trasferimento tecnologico e cooperazione. Ma tra gli obiettivi c'è anche quello di aiutare a sviluppare programmi nazionali in linea con le strategie del Settimo programma quadro. E il progetto presentato da Airc è assolutamente compatibile coi nostri criteri di selezione e ci ha convinti a finanziare il 40% della ricerca contro il cancro». Si tratta di un milione di euro per 4 anni, cui Airc contribuisce con un ulteriore milione e mezzo. Al primo bando, uscito in primavera, hanno concorso 46 candidati e le borse assegnate sono 19. Nel 2011 si replica. L'obiettivo di questo brain gain è finanziare un percorso che prevede sia esperienze formative in centri di ricerca italiani, sia la possibilità di andare all'estero per confrontarsi con la migliore ricerca sul cancro nel mondo. Ma la vera forza degli investimenti è creare le condizioni nel nostro paese per incoraggiarne il rientro, con bandi studiati ad hoc, perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite e siano autonomi nel condurre la propria ricerca con libertà e creatività.
Ilsole24ore - Lo ha detto ieri il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso tenuto al Quirinale in occasione della Giornata per la ricerca sul cancro (si veda anche il servizio a pagina 16). Poco prima il ministro della Salute Ferruccio Fazio rivolgendosi alla platea di scienziati e ricercatori, aveva sottolineato che «anche e soprattutto in tempi di crisi c'è bisogno di continuare a investire nella ricerca cercando le risorse». Il Capo dello Stato, prima del suo messaggio, ha consegnato il Premio Firc Guido Venosta per i nuovi approcci terapeutici alle neoplasie a Lisa Licitra, dell'Istituto nazionale dei tumori di Milano, mentre il Premio Airc "Credere nella Ricerca" è stato assegnato a Intesa Sanpaolo, ritirato da Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione, e alla Fondazione Nando Peretti che con Airc condivide la priorità nel sostegno alla ricerca sui tumori pediatrici.
L'invito a guardare con fiducia al futuro attraverso la lente della ricerca è tra l'altro un principio invocato da tutti i paesi del Vecchio Continente. «Creare una visione scientifica unitaria europea. Così che anche l'Europa diventi un polo d'attrazione per la ricerca e l'innovazione, come accade negli Usa, e ora anche in Cina e in India, è un dovere». George Bingen, responsabile del programma People che raggruppa le "azioni Marie Curie" del Settimo programma quadro, lavora in questo settore da 15 anni e conosce bene ogni dettaglio. «Da quando l'Ue ha deciso di dare maggiore importanza alla ricerca (nel Settimo programma quadro il budget annuale medio è infatti aumentato del 50%, ndr) c'è stato un rialzo delle domande di finanziamento da parte di istituti e giovani ricercatori del 65 per cento». Il messaggio che crisi e globalizzazione vanno combattuti con la competitività investendo in ricerca è dunque passato e sta mobilitando una massa critica significativa. «Dei 50 miliardi di euro spalmati in 7 anni per sostenere la ricerca europea, il 10% (4,7 miliardi) è per sostenere lo sviluppo delle carriere dei ricercatori in Europa, attraverso un piano di mobilità internazionale, una sorta di "erasmus" per chi già lavora, che crea formazione, trasferimento tecnologico e cooperazione. Ma tra gli obiettivi c'è anche quello di aiutare a sviluppare programmi nazionali in linea con le strategie del Settimo programma quadro. E il progetto presentato da Airc è assolutamente compatibile coi nostri criteri di selezione e ci ha convinti a finanziare il 40% della ricerca contro il cancro». Si tratta di un milione di euro per 4 anni, cui Airc contribuisce con un ulteriore milione e mezzo. Al primo bando, uscito in primavera, hanno concorso 46 candidati e le borse assegnate sono 19. Nel 2011 si replica. L'obiettivo di questo brain gain è finanziare un percorso che prevede sia esperienze formative in centri di ricerca italiani, sia la possibilità di andare all'estero per confrontarsi con la migliore ricerca sul cancro nel mondo. Ma la vera forza degli investimenti è creare le condizioni nel nostro paese per incoraggiarne il rientro, con bandi studiati ad hoc, perché mettano a frutto il bagaglio di conoscenze acquisite e siano autonomi nel condurre la propria ricerca con libertà e creatività.
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