domenica, novembre 14, 2010
Dopo il lancio di una bomba carta, le forze dell'ordine hanno iniziato a caricare un gruppo di sediziosi che si erano introdotti fra i mille manifestanti del corteo pacifico

PeaceReporter - Continua la tensione per le strade di Brescia dove, oggi pomeriggio, si sono registrati nuovi scontri fra la polizia e i manifestanti del corteo di solidarietà verso i quattro immigrati che, dal 30 ottobre scorso, sono sulla gru dei cantieri della metropolitana, presso il quartiere San Faustino. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, gli scontri sarebbero stati provocati alla fine di un incontro in piazza Loggia, quando, circa mille persone si sarebbero dirette verso il quartiere del presidio. Alla folla pacifica, composta da gruppi provenienti da Parma, Bergamo, Verona e Milano si sarebbe aggregato anche un numero non precisato di rappresentanti di centri sociali e no global.

Ad attenderli ai piedi della gru, zona transennata, c'era un discreto numero di agenti di polizia che avrebbero permesso l'entrata solo a una delegazione dei manifestanti. Per gli altri è scattato il divieto categorico di penetrare nel piazzale antistante il cantiere.
La misura ha fatto subito agitare la folla che ha inveito contro i rappresentanti delle forze dell'ordine, con insulti, lanci bottiglie e una bomba carta. Dall'altra parte della barricata, i poliziotti hanno lanciato in aria dei bengala in segno di avvertimento, quindi rimosso le transenne e caricato i manifestanti che hanno incrementato il lancio di bottiglie e bombe carta, facendo partire, inoltre, una sassaiola contro il cordone di sicurezza. Sul posto sono accorse diverse ambulanze oltre alle autoblindo della Polizia. Intorno alle 18.30 la situazione è tornata alla calma, con i manifestanti che sono stati fatti defluire lungo via Capriolo.
Il bollettino dei tafferugli ha registrato tre poliziotti feriti, uno dei quali è stato medicato dai sanitari sul posto, mentre gli altri due sono stati ricoverati in ospedale.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro degli Interni, Roberto Maroni: "La legge va rispettata. Se non ci sono i requisiti per ottenere il permesso di soggiorno magari si cambia la legge. Ma non è che possiamo violarla, perché uno si mette a fare gesti eclatanti. La legge - ha proseguito il ministro- è uguale per tutti. La sanatoria per colf e badanti è stata fatta e se uno ha fatto la domanda per essere ammesso e non è né una colf né una badante non vedo perché gli debba essere concesso il permesso di soggiorno".

Maroni ha quindi aggiunto che "se è stato truffato da qualcuno, lo denunci e noi lo perseguiremo. L'unica cosa che mi da fastidio è dire che lo Stato ha truffato qualcuno. Non possiamo accettare il ricatto per violare la legge, mi pare una cosa assurda e inaccettabile che è evidente agli occhi di tutti".

Ecco chi sono i quattro ancora sulla gru.
RACHID. Marocchino, 35 anni, ha lasciato la scuola dopo la prima media. In Italia ha
distribuito volantini.
SAJAD. Pakistano, 27 anni, è laureato e ha un master in lingue. È arrivato in
Italia tre anni fa.
ARUN. Pakistano, 24 anni, ha lavorato distribuendo volantini.
JIMI. Egiziano, 25 anni, tecnico informatico, ha lavorato come metalmeccanico fino ad agosto.

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