"Voglio invitare tutti gli stati che non sono ancora parte della coalizione contro le bombe a grappolo (Ccm), a prendere in considerazione l'adesione alla convenzione umanitaria, nel prossimo futuro" è il sollecito del Presidente della Repubblica Democratica del Laos, Choummaly Sayasone, intervenuto durante il primo incontro tra gli stati membri del Ccm a Vientiane, iniziato ieri.
Agenzia Misna - "Il Laos è uno dei paesi più contaminati al mondo da questo tipo di ordigno. Considerando su larga scala la contaminazione degli ordigni inesplosi, riuscire ad affrontare l'impatto che hanno sulla vita delle persone è una grande sfida per il nostro sviluppo nazionale e la riduzione della povertà", ha sottolineato Sayasone. Dopo Laos e Vietnam, sono Iraq e Cambogia ad avere le aree più contaminate secondo l'Osservatorio non governativo sui territori minati e le bombe a grappolo. Uno studio pubblicato l'anno scorso dall’Onu e dall’Unione Europea ha valutato che solo in Laos ordigni inesplosi (soprattutto bombe a grappolo) hanno causato la morte di 28.377 persone, tra il 1964 e il 2007, e il ferimento di altre 20.000. "L'esperienza del Laos è un monito che serve a ricordare il motivo per cui dobbiamo garantire che tali armi non siano usate di nuovo" ha sottolineato Christine Beerli, vice presidente della Commissione Internazionale della Croce Rossa. Il paese, secondo il coordinatore delle Nazioni Unite in Laos avrà bisogno di una cifra pari a circa 215 milioni di euro nel prossimo decennio per liberare il suo territorio dalle mine, assistere le vittime e educare i giovani ad evitare il pericolo.
Agenzia Misna - "Il Laos è uno dei paesi più contaminati al mondo da questo tipo di ordigno. Considerando su larga scala la contaminazione degli ordigni inesplosi, riuscire ad affrontare l'impatto che hanno sulla vita delle persone è una grande sfida per il nostro sviluppo nazionale e la riduzione della povertà", ha sottolineato Sayasone. Dopo Laos e Vietnam, sono Iraq e Cambogia ad avere le aree più contaminate secondo l'Osservatorio non governativo sui territori minati e le bombe a grappolo. Uno studio pubblicato l'anno scorso dall’Onu e dall’Unione Europea ha valutato che solo in Laos ordigni inesplosi (soprattutto bombe a grappolo) hanno causato la morte di 28.377 persone, tra il 1964 e il 2007, e il ferimento di altre 20.000. "L'esperienza del Laos è un monito che serve a ricordare il motivo per cui dobbiamo garantire che tali armi non siano usate di nuovo" ha sottolineato Christine Beerli, vice presidente della Commissione Internazionale della Croce Rossa. Il paese, secondo il coordinatore delle Nazioni Unite in Laos avrà bisogno di una cifra pari a circa 215 milioni di euro nel prossimo decennio per liberare il suo territorio dalle mine, assistere le vittime e educare i giovani ad evitare il pericolo.
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