martedì, novembre 02, 2010
''Patacca propagandistica, opera apologetica con una lettura assolutoria e piena di errori'': mentre su Raiuno va in onda la seconda e ultima puntata di Sotto il cielo di Roma, si fa sentire fragorosamente la voce del rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, che bolla cosi', in un'intervista al mensile ebraico Shalom, la fiction prodotta dalla Lux Vide di Ettore Bernabei.

Ansa.it - Di Segni, che tra l'altro e' stato un importante collaboratore della Lux rappresentando la religione ebraica nel comitato di esperti religiosi che diede vita al kolossal della Bibbia, si dispiace dello 'strappo' e dice: ''La Bibbia rispettava le varie sensibilita', lo sceneggiato di oggi e' invece a senso unico, con l'aggravante di una impostazione storica carente, piena di errori e imprecisioni, con scelte politiche gravi, come ad esempio la rimozione delle responsabilita' fasciste''.

Il presidente della Lux Bernabei dice all'ANSA che non vuole ''fare polemica con Di Segni'' e qualche reazione era nel conto perche' ''non potevamo mica essere solidali e plaudenti''. E replica: ''Non e' assolutamente una fiction a senso unico. Abbiamo agito nel rispetto delle vittime, della popolazione ebraica mostrando nel film che si svolge in due piani paralleli quello che accadde nel Vaticano e dentro il Ghetto. Tutti quelli che ci hanno lavorato, hanno pensato, pur senza avere tra le mani un documentario ma una fiction, a ricostruire osservando la verita' storica come emerge dai documenti che si conoscono ad oggi. Il Papa voleva salvare Roma dal rischio di una guerra guerreggiata in citta' e ci riusci'''.

Del resto, Papa Ratzinger, vedendo in anteprima Sotto il cielo di Roma nella residenza di CastelGandolfo il 9 aprile scorso, aveva apprezzato la fiction che racconta l'occupazione nazista a Roma e la figura di Pio XII, nel dicembre scorso proprio da lui fatto beato riconoscendone in un decreto le virtu' eroiche. Ma che il tema della produzione Lux Vide dei Bernabei fosse piu' delicato non c'erano dubbi. La figura di Papa Pacelli e' stata giudicata dagli storici in modo controverso: non prese posizioni ufficiali contro le deportazioni degli ebrei nei campi di sterminio e allo Yad Vashem, il museo dell'Olocausto di Gerusalemme, c'e' una fotografia di Pio XII la cui didascalia definisce 'ambiguo' il suo comportamento. Alla presentazione alla stampa la settimana scorsa, Bernabei aveva avvertito: ''Nessun rappresentante ufficiale della comunita' ebraica ha visto Sotto il cielo di Roma, pero' persone del mondo e della cultura ebraica lo hanno visto in parte durante il montaggio. Non e' che potessero condividere l'intera impostazione di quei temi - aveva ammesso il presidente della Lux - ma non risulta che per ora si sia sentito offeso qualcuno dal film''.

Secondo la produzione, la fiction e' equilibrata riflettendo il dramma di Pio XII ''che con la sua prudenza, rendendosi conto dei rischi anche sulla propria persona, si comporto' con intelligenza politica e impedi' che Roma fosse travolta dalla guerra''. Per realizzare Sotto il cielo di Roma, sceneggiato da Fabrizio Bettelli e Francesco Arlanch, una commissione di storici ha valutato i documenti sull'azione del papato in quel periodo e secondo il direttore di Rai Fiction, Fabrizio Del Noce, ''la fiction da' un contributo di equilibrio. Gli argomenti, grazie anche alla professionalita' della Lux Vide, sono trattati in maniera non faziosa, e riproporre episodi importanti della nostra storia recente e' un diritto-dovere del servizio pubblico''.

E Bettelli: ''Escluso per noi fare un manifesto di qualsiasi posizione storica, abbiamo puntato ad una ricostruzione equilibrata''. Sotto il cielo di Roma, con protagonisti di James Cromwell (Pio XII), Alessandra Mastronardi, Marco Foschi, Ettore Bassi e Cesare Bocci (mons. Montini), nel ripercorrere la storia dall'8 settembre '43 al giugno '44 mostra un papa sollecitato da piu' parti a intervenire su quello che i nazisti stavano facendo in citta', mettendo in evidenza tutti i tentennamenti della situazione tra il voler agire rumorosamente e il fare silenziosamente.


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