venerdì, novembre 05, 2010
Una cinquantina di persone sono rimaste uccise la notte scorsa in seguito a una nuova eruzione del vulcano Merapi, nell’isola meridionale di Giava.

Agenzia Misna - Lo ha confermato alla MISNA Methodius Kusumahadia, direttore della Caritas (Karina, in Indonesia) per l'area di Semarang, impegnata nell’assistenza a circa 70.000 sfollati. “La gente è terrorizzata, nel panico. Tutto - macchine, case, strade - è ricoperto da una fitta polvere scesa dal cratere dopo l’eruzione. Chiese, strutture pubbliche, palazzi, ospitano sfollati” riferisce alla MISNA l’esponente di Caritas, che poche ore fa si è recato nella via principale di Yogyakarta, nei pressi del vulcano. “Questa eruzione è decisamente molto più forte di quella precedente, del 2006, e sta spaventando i residenti. Noi, come Caritas, stiamo lavorando anche sulle prospettive future per la popolazione. Molti lavorano nell’agricoltura e i danni subiti dalla terra, bruciata dalla lava e dalle altissime temperature delle nubi vulcaniche, sono ingenti” prosegue Kusumahadia. Secondo alcune fonti, il bilancio totale delle vittime dall’inizio del ciclo di attività del vulcano, lo scorso 26 Ottobre, sarebbe di circa 100 morti.


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