“L’acqua raggiunge circa un metro e mezzo di altezza nelle case, le famiglie hanno dovuto rialzare tutto, ma stanno affrontando questa prova con serenità. Nel tempio buddista dove ci stiamo trovando in questo momento, i monaci hanno costruito dei ponticelli. I bambini nuotano sorridendo”
Agenzia Misna - Lo racconta alla MISNA padre Adriano Pelosin, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) in Tailandia, mentre la nostra telefonata lo raggiunge a Pathum Thani, a nord della capitale Bangkok, sulla sponda ovest del fiume Chao Prahya. Da circa un mese intense piogge hanno provocato alluvioni in diverse regioni del paese, con un bilancio di 122 morti e danni particolarmente ingenti nel sud. Il livello delle acque dei fiumi si è alzato in maniera significativa, provocando allagamenti di campi e città. “I tailandesi – sottolinea padre Pelosin – sono abituati al confronto con la stagione delle piogge, ma c’è da dire che quest’anno le alluvioni sono state più gravi che in passato”. La catena di solidarietà funziona a pieno ritmo per fornire un sostegno alle famiglie colpite: “Il governo è molto presente, ha dato ad esempio un contributo in denaro, associazioni provvedono a barche e barchette, le chiese locali raccolgono fondi che attraverso la Caritas sono convogliati nell’assistenza alle vittime. Noi missionari, cerchiamo di dare una mano alle famiglie più disagiate” conclude il missionario del Pime. Nelle province meridionali particolarmente colpite in questi ultimi giorni, sono state 12 le vittime delle alluvioni. I sindaco di Hat Yai, invasa dalle acque fangose, ha annunciato oggi l’avvio di un vasto piano di pulizia della città, con il contributo dei residenti.
Agenzia Misna - Lo racconta alla MISNA padre Adriano Pelosin, missionario del Pime (Pontificio istituto missioni estere) in Tailandia, mentre la nostra telefonata lo raggiunge a Pathum Thani, a nord della capitale Bangkok, sulla sponda ovest del fiume Chao Prahya. Da circa un mese intense piogge hanno provocato alluvioni in diverse regioni del paese, con un bilancio di 122 morti e danni particolarmente ingenti nel sud. Il livello delle acque dei fiumi si è alzato in maniera significativa, provocando allagamenti di campi e città. “I tailandesi – sottolinea padre Pelosin – sono abituati al confronto con la stagione delle piogge, ma c’è da dire che quest’anno le alluvioni sono state più gravi che in passato”. La catena di solidarietà funziona a pieno ritmo per fornire un sostegno alle famiglie colpite: “Il governo è molto presente, ha dato ad esempio un contributo in denaro, associazioni provvedono a barche e barchette, le chiese locali raccolgono fondi che attraverso la Caritas sono convogliati nell’assistenza alle vittime. Noi missionari, cerchiamo di dare una mano alle famiglie più disagiate” conclude il missionario del Pime. Nelle province meridionali particolarmente colpite in questi ultimi giorni, sono state 12 le vittime delle alluvioni. I sindaco di Hat Yai, invasa dalle acque fangose, ha annunciato oggi l’avvio di un vasto piano di pulizia della città, con il contributo dei residenti.| Tweet |
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