domenica, novembre 14, 2010
del nostro collaboratore Gennaro Iasevoli, psicologo e docente di psicologia giuridica presso l'università Parthenope di Napoli

Le condizioni di criticità dei monumenti antichi si superano completamente con i cantieri, ma la conservazione è affidata alle buone abitudini dei cittadini, che purtroppo scarseggiano in molte città italiane. I comportamenti psicologici improntati allo “scarica barile” e i gesti sconsiderati dei vandali sono imputabili alla “mentalità menefreghista, terra - terra, da sabato sera”. Ho letto su vari quotidiani articoli risentiti contro il degrado delle opere d’arte, purtroppo con la preminenza di una superficiale convinzione comune, condivisa anche tra persone di una cerca cultura, secondo la quale “tutto dipenderebbe dagli uomini di potere i quali non saprebbero gestire le calamità naturali” e quindi di conseguenza si diffonde verosimilmente, anche attraverso i giornali, il risentimento della popolazione contro i responsabili della tutela patrimoniale. Ma, attenzione, questa, purtroppo, è una “teoria da quattro soldi” che potrebbe far comodo alla massa di quelli che si aspettano ancora che tutto venga gratuitamente dal cielo, senza nessun sacrificio per gli spettatori passivi.

Allora vi invito, prima di tutto, a scoprire “l’acqua calda”, cioè a comprendere che la tutela del patrimonio è estremamente costosa e pertanto per poterla attivare dovremmo alla fine toglierci anche il pane dalla bocca, in questo periodo di grande miseria mondiale. Pertanto vorrei sapere chi troverebbe le risorse economiche adeguate!. Per seconda cosa, Vi devo ricordare che il popolo dei richiedenti “a chiacchiere” è lo stesso popolo che comprende quelli che alla sera vanno ad imbrattare i monumenti durante le ore di buio. E se non ci credete fate la prova ad avvicinarvi ai lati meno soleggiati dei monumenti delle più belle città italiane, così troverete le tracce e sentirete i miasmi di tutto quanto hanno saputo offrire per salvare i monumenti, a tal punto che i netturbini devono intervenire settimanalmente con l’irrorazione di creolina disinfettante. La prova di tali comportamenti deturpanti diffusi si ricava agevolmente dai bilanci degli assessorati all’ambiente, ove compare la voce acquisto disinfettanti per le aree archeologiche e monumentali. E qui di seguito si potrebbe trascrivere un elenco lunghissimo di “siti” monumentali italiani, fotografati con tutte le sconcezze “addizionate” dai cittadini “distratti”. Ecco perché soltanto le buone abitudini dei cittadini possono evitare il degrado dei monumenti. Ma, pur essendo tutti a conoscenza delle strane abitudini di questa parte di Italiani, non ci avviliremo, ma spero continueremo a diffondere le corrette abitudini: non scoraggeremo i ricercatori bravi e ci stringeremo vicino ad essi per farci illuminare sul da farsi!

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa