mercoledì, gennaio 26, 2011
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani aderiscono alla manifestazione indetta per il 26 gennaio a Roma, davanti a Montecitorio, in favore di Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte in Pakistan per blasfemia

Roma - «Manifestiamo in favore della libertà religiosa» afferma Alfredo Cucciniello, responsabile del dipartimento Pace delle Acli. «Memori delle parole del Santo Padre in occasione della giornata mondiale per la pace, auspichiamo anche noi la costruzione di un mondo dove ognuno sia libero di professare la propria fede e la propria religione. Contro ogni totalitarismo politico ed ideologico, contro ogni intolleranza, affermiamo la libertà religiosa come diritto fondamentale ed inalienabile di ogni persona».

Le Acli avevano aderito fin dallo scorso novembre alla mobilitazione internazionale per salvare la vita di Asia Bibi, vittima della iniqua legge sulla blasfemia in Pakistan e dell’uso strumentale che ne viene fatto. La manifestazione chiede l’abolizione di questa legge e raccoglie l’adesione di numerose associazioni, oltre che di politici di entrambi gli schieramenti.

«In questo momento – spiega Cucciniello – di fronte a quanto accade in ogni parte del mondo, appare necessario uno sforzo condiviso per favorire il dialogo e promuovere i diritti umani “per tutti”. La prolusione di ieri del cardinale Bagnasco, nel ricordo doloroso della tante vittime cristiane perseguitate per la loro fede, ha sottolineato ancora una volta l’urgenza di garantire le minoranze religiose in ogni angolo della terra, proponendo il valore della libertà religiosa come fondamento della pace. Con questo spirito le Acli aderiscono alla manifestazione di domani. Lo stesso spirito che ci vedrà impegnati il prossimo 25 settembre nella marcia Perugia-Assisi, a 50 anni esatti dalla prima marcia organizzata da Aldo Capitini per la pace e la fratellanza dei popoli».

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