sabato, gennaio 01, 2011
Continua a crescere il numero delle vittime del colera ad Haiti: sono 3.333 le persone morte e quasi 150.000 quelle contagiate dall’epidemia, secondo il bilancio del ministero della Sanità haitiano – ripreso dall’Agenzia Misna - formulato sulla base dei dati raccolti fino al 26 dicembre e che rivede al rialzo quello fermo ai dati del 20 dicembre.

Radio Vaticana - Il dipartimento settentrionale di Artibonite, da dove l’epidemia è partita, resta il più colpito, con 828 morti, mentre la capitale, Port au Prince conta 281 decessi. Un nuovo bilancio è stato diffuso anche dalle autorità della Repubblica dominicana (l’altro Paese che divide con Haiti l’isola caraibica di Hispaniola), le quali hanno fatto sapere che i malati di colera sono saliti a 139, confermando di non aver registrato alcun decesso. Intanto, secondo quanto diffuso da uno studio della Fao sarebbe a rischio anche una parte significativa dei raccolti di riso nelle regioni nord-occidentali dell’isola, proprio a causa del timore degli agricoltori di contrarre il colera. Secondo l’organizzazione dell’Onu per l’Alimentazione e l’Agricoltura, infatti, molti contadini stanno evitando di raccogliere il riso per paura che l’acqua dei fiumi e dei canali utilizzata per irrigare i loro campi possa essere infettata. Per scongiurare nuove terribili conseguenze sulla popolazione, le autorità haitiane e la Fao stanno dunque mettendo in atto una campagna informativa destinata a contadini e consumatori.

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