lunedì, gennaio 10, 2011
Il nostro Carlo Mafera ci parla della mostra al Braccio di Carlo Magno in piazza San Pietro

Forse dobbiamo proprio alla Biblioteca Vaticana la conservazione di milioni di libri e di opere che altrimenti sarebbe andate perdute. Tale istituzione è stata fondata nel 1451 da Papa Niccolò V, che ha voluto riunire i libri che si usavano in quel momento nella Santa Sede. Un milione e 600mila volumi a stampa, 80mila manoscritti e 100mila unità archivistiche, 8mila400 incunaboli, 300mila tra monete e medaglie, 150mila tra stampe, disegni e matrici, oltre 150mila fotografie. Sono solo alcuni dei numeri della storica "Biblioteca dei Papi" che ha riaperto al pubblico il 20 settembre 2010 dopo tre anni di lavori straordinari. In occasione di questa riapertura, attesa dai tanti studiosi (circa 20mila l'anno) che qui sono di casa, la Biblioteca Apostolica Vaticana, che presto riceverà anche la visita di Benedetto XVI, è resa disponibile al grande pubblico attraverso una mostra allestita nello spazio espositivo del Braccio di Carlo Magno (Piazza San Pietro).

“La Mostra vuol far conoscere la Biblioteca Vaticana a coloro che non hanno il privilegio di frequentarla. Ma non solo: vuol farla conoscere meglio anche ai suoi utenti abituali”, ha detto il Cardinale Raffaele Farina, Bibliotecario di Santa Romana Chiesa. “E, soprattutto, vuole avvicinarli all’attività quotidiana, che si svolge fuori dalle sale di consultazione”. “Il titolo della mostra – afferma il prefetto della Biblioteca Vaticana monsignor Cesare Pasini nel comunicato stampa - segnala anche che si tratta di una storia aperta al futuro. Ovviamente non si vuol solo affermare che, dopo tre anni di lavori straordinari, finalmente si può guardare di nuovo in avanti e riprendere il normale funzionamento della Biblioteca. Si vuole piuttosto far percepire lo spirito che anima l´Istituzione e che la sospinge in avanti: non si tratta solo di conoscere persone e cose, ma di entrare in profondo nella comprensione della Biblioteca Apostolica così da coglierne la missione che, oggi come ieri - o forse ancor più di ieri? - la apre al futuro.” “Lo spirito di servizio- continua Monsignor Pasini - dice che la biblioteca è disponibile e aperta, con i suoi libri e con tutto il servizio richiesto, a chiunque desideri approfondire, studiare e ricercare. Lo spirito umanistico - che nel termine stesso si riallaccia all´epoca in cui ebbe origine la Vaticana - esprime il convinto sostegno alla ricerca compiuta in modo serio e documentato, con pazienza, con pacatezza, con capacità di confronto e con umiltà nell´esprimere le proprie conquiste, proprio come l´umanesimo ha insegnato; e insieme rammenta il punto di riferimento imprescindibile di ogni ricerca, che è l´uomo, la sua razionalità, la sua realtà spirituale, la sua dignità. Lo spirito di universalità, infine, tipico di ogni autentico sapere, è quello che fa della Biblioteca Vaticana - come si espresse papa Benedetto XVI nella visita del 25 giugno 2007 - «un´accogliente casa di scienza, di cultura e di umanità, che apre le porte a studiosi provenienti da ogni parte del mondo, senza distinzione di provenienza, religione e cultura» e insieme un luogo di collaborazioni e di intese culturali con persone e istituzioni di ogni angolo del mondo. “

“Se la Biblioteca Apostolica Vaticana è storia aperta al futuro – ha concluso Monsignor Pasini -lo deve ovviamente alle persone che vi operano e che ogni giorno affrontano il "futuro che viene"; lo deve ai beni che essa conserva, tesori culturali dell´umanità e per l´umanità, che non conoscono invecchiamento o tramonto; lo deve anche alle innovazioni che la scienza, informatica e non, permette continuamente di utilizzare per il buon funzionamento di molti apparati e servizi. Ma ciò che apre al futuro è certamente la presenza continua e sempre creativa dello spirito di servizio, umanistico e di universalità che ho cercato di descrivere e che costituisce la sua stessa missione. Nel realizzare la mostra e nel compilare il catalogo non è facile porre in evidenza questo "spirito", che rimane come nascosto dietro le molte cose importanti che si fanno e si vedono. Ma siamo convinti che una visita attenta e una lettura approfondita possono avviarne e favorirne la percezione. Detto francamente: saremo ben lieti di aver aiutato a conoscere la Biblioteca Vaticana nei suoi tesori e nelle sue attività, ma desideriamo ancor più render coscienti visitatori e lettori di questo "segreto", il suo "spirito" e la sua "missione", che ha condotto la Biblioteca Apostolica Vaticana, viva e dinamica, sino a noi e che le permette di proporsi ancor oggi come una storia aperta al futuro.”

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