giovedì, gennaio 27, 2011
«Spiagge ripulite entro un mese» ha dichiarato il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, al termine della relazione in Commissione ambiente della Camera sullo sversamento di idrocarburi, avvenuto lo scorso 11 gennaio a Porto Torres, in Sardegna.

GreenReport - E il "vizietto" dell'annuncio ad effetto da parte del governo pare perpetuarsi. Speriamo che in questo caso non succeda come a Napoli sul caso rifiuti.
Il disastro nei mari della Sardegna è stato causato da un travaso da una nave cisterna alla centrale termoelettrica della società E.On. «Abbiamo i dati di quanto accaduto. Quasi l'80% di materiale è stato recuperato, una parte si è piaggiata. Sulla base di una stima effettuata dalla società ritenuta responsabile - ha riferito il ministro in Commissione - si ipotizza un quantitativo massimo di prodotto inquinante finito in mare di circa 46.000 litri (45,6 metri cubi)».

Prestigiacomo ha poi spiegato la motivazione della mancata dichiarazione di stato di emergenza nazionale: «La Sardegna dovrebbe essere contenta se non viene riconosciuto lo stato di emergenza nazionale perché significa che non c'è un'emergenza». Dopo queste parole "rassicuranti" e dagli elevati contenuti scientifici i cittadini sardi saranno sicuramente più tranquilli.

Poi il ministro concludendo si è rivolta all'azienda che ha causato il disastro chiedendo più attenzione: «Quell'impianto costituisce sempre una minaccia» ha concluso Prestigiacomo.

Le dichiarazioni del titolare del ministero dell'ambiente sono state commentate da Legambiente Sardegna. «Bene il tavolo di confronto, richiesto dal ministro, purché ci si affretti a trovare subito soluzioni per il risanamento dei siti inquinati- ha dichiarato il presidente Vincenzo Tiana- Dalle parole di Prestigiacomo emerge chiaramente che in queste settimane lo sversamento è stato notevolmente sottovalutato e questo ci preoccupa ancor più considerando che siamo in prossimità di un ecosistema delicato come quello del Parco dell'Asinara. E' necessario, pertanto, che la E.On, responsabile del disastro (che è stata solo "rimproverata" dal ministro), s'impegni maggiormente e al più presto con squadre specializzate per dare avvio ad un'immediata bonifica di spiagge e fondali, perché ogni giorno che passa la situazione si aggrava. Su questo piano d'azione anche Legambiente è pronta ad offrire il proprio contributo operativo con i suoi gruppi di protezione civile, purché si agisca all'interno di un coordinamento tecnico organizzato» ha concluso il presidente di Legambiente Sardegna.

Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa