martedì, gennaio 25, 2011
Martinez (Rinnovamento nello Spirito) sulla prolusione del cardinale Bagnasco

Il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla prolusione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, tenuta in occasione dell’apertura dei lavori del Consiglio Permanente ad Ancona: «La prolusione del Cardinale Bagnasco, come sempre lucida e puntuale, formula un invito chiaro e diretto a tutti i cittadini: è tempo di dare al Paese una decisa e comune inversione di rotta sul piano sociale, morale e spirituale. La corsa verso una società neutra, sostenuta da un libero arbitrio individualista e competitivo, ha alterato in modo sensibile la coscienza del nostro popolo. L’Italia sta finendo preda di istinti irrazionali e divenendo succube di tendenze disgregative perché si vuole accantonare a tutti i costi ogni rimando ad una “morale religiosa” e cosi confidare soltanto in una “morale razionale”, laica e laicista, aliena a quei valori spirituali che sempre hanno fondato e fondano la vita di una comunità. In termini più espliciti, possiamo affermare: siamo andati troppo avanti, lasciando indietro l’anima, permettendo che la coscienza si facesse erronea e che ad un’etica delle virtù si sostituisse la canonizzazione di vizi pubblici e privati.

Decisivo il richiamo del Cardinale Bagnasco a non concepire la “neutralità dello Stato” come possibilità dello Stato stesso di prescindere dal suo “profilo interiore”. Ogni Nazione è una famiglia umana, una famiglia di famiglie, chiamate a condividere ideali comuni, principi e valori alti, indispensabili per segnare la convivenza pacifica di un popolo. L’Italia ha bisogno di conversione e di rinnovamento. Nell’anniversario dell’Unità d’Italia, il miglior regalo che il Paese potrà fare alla sua storia è ritrovare quella “cultura della solidarietà”, fatta di ascolto dei bisogni della gente e di umile ricerca della fraternità umana, che l’ha resa grande più di molti altri popoli. Un segno concreto è certo da ricercarsi nella “riabilitazione culturale e morale della famiglia”, capace ancora, prima che sia tardi, di esprimere soggettività sociale e politica per un nuovo sviluppo del Paese.

Indispensabile, poi, l’appello del Cardinale a rispettare il “criterio di reciprocità” intorno al tema della libertà religiosa. L’oscuramento del ruolo pubblico della religione cristiana continua ad offendere e a ferire ferialmente i cristiani nella loro dignità di persone. È sempre più evidente il tentativo di sconvolgere, fino a cancellarla, quella giusta, pacifica, ordinata, intelligente visione del mondo di cui le nostre società occidentali sono portatrici grazie all’operosità dei cristiani di ogni tempo, in Europa e nel resto del mondo».

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