L’intervento di Costanza Marzotto (Università Cattolica di Milano – centro studi e ricerche sulla famiglia) al convegno su “Famiglie, società e ruolo del volontariato”, a Villaggio solidale – Salone del volontariato italiano si è incentrato sul conflitto, a partire soprattutto dalle domande dei molti studenti presenti che hanno fortemente espresso l’esigenza di capire il conflitto generazionale.
Volontariatoggi - Marzotto ha evidenziato come all’origine del conflitto genitori-figli stia il legame matrimoniale come sfida tra i due sposi che si sovrappone da subito all’aspetto passionale; l’alleanza è quindi etica e sentimentale, e per questo alla lunga rischia di non reggere. A sua volta c’è il confronto tra fratelli e il legame coi genitori della coppia che contribuisce a generare un intreccio che per resistere necessita di un riconoscimento e di una legittimazione reciproca tra i due membri della coppia centrale: se non c’è, questa assenza di riconoscimento si ripercuote su tutti gli altri rapporti.
Oggi che la coppia è più debole, inoltre, e si fanno meno figli, in generale la richiesta di riconoscimento è più forte; la reciprocità del riconoscimento è quindi in pericolo.
ph. Valentina Pardi
“Dagli studi è emerso - ha sottolineato la Marzotto – che il benessere dei giovani è proporzionale alla forza del legame tra la coppia genitoriale; viceversa, si è visto che chi soffre l’intrusione delle famiglie aggrava la sua tendenza all’isolamento”.
Generalizzando, è in famiglia che si prende contatto per la prima volta con la diversità (di genere, generazionale, etc.); o si impara a mediare nel contesto della famiglia, o l’assenza di mediazione si riflette in una società intollerante. La strategia di superamento del conflitto è quindi un imparare a mettersi nei panni altrui; da qui il conflitto può diventare anche fruttuoso. Se non che, oggi il conflitto fa più che mai paura; c’è difficoltà ad ammettere che dei due aspetti dello scontro, contenuto e relazione, il contenuto è trascurabile rispetto alla relazione. “Gli specialisti misurano il benessere della coppia – conclude Marzotto – in scambio di cibo e parole; e se lo scambio di cibo è oggi un momento in crisi, quello di parole si sta praticamente azzerando”.
Michele Barghini
Volontariatoggi - Marzotto ha evidenziato come all’origine del conflitto genitori-figli stia il legame matrimoniale come sfida tra i due sposi che si sovrappone da subito all’aspetto passionale; l’alleanza è quindi etica e sentimentale, e per questo alla lunga rischia di non reggere. A sua volta c’è il confronto tra fratelli e il legame coi genitori della coppia che contribuisce a generare un intreccio che per resistere necessita di un riconoscimento e di una legittimazione reciproca tra i due membri della coppia centrale: se non c’è, questa assenza di riconoscimento si ripercuote su tutti gli altri rapporti.
Oggi che la coppia è più debole, inoltre, e si fanno meno figli, in generale la richiesta di riconoscimento è più forte; la reciprocità del riconoscimento è quindi in pericolo.
ph. Valentina Pardi
“Dagli studi è emerso - ha sottolineato la Marzotto – che il benessere dei giovani è proporzionale alla forza del legame tra la coppia genitoriale; viceversa, si è visto che chi soffre l’intrusione delle famiglie aggrava la sua tendenza all’isolamento”.
Generalizzando, è in famiglia che si prende contatto per la prima volta con la diversità (di genere, generazionale, etc.); o si impara a mediare nel contesto della famiglia, o l’assenza di mediazione si riflette in una società intollerante. La strategia di superamento del conflitto è quindi un imparare a mettersi nei panni altrui; da qui il conflitto può diventare anche fruttuoso. Se non che, oggi il conflitto fa più che mai paura; c’è difficoltà ad ammettere che dei due aspetti dello scontro, contenuto e relazione, il contenuto è trascurabile rispetto alla relazione. “Gli specialisti misurano il benessere della coppia – conclude Marzotto – in scambio di cibo e parole; e se lo scambio di cibo è oggi un momento in crisi, quello di parole si sta praticamente azzerando”.
Michele Barghini
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