La nave Egitto dell’era dopo Mubarak ha appena preso il largo e i vari comandanti che stanno al suo timone stentano a trovare la giusta direzione per portarla in salvo.
Diario arabo - Dopo aver deciso di azzerare la costituzione e sciogliere il parlamento il Consiglio Supremo delle forze armate cambia idea e annuncia la costituzione di un nuovo comitato per le riforme costituzionali preseduto da El-Beshri e composto da 8 giuristi il cui compito sarà quello di modificare nel giro di dieci giorni alcuni articoli della vecchia costituzione.Lo tsunami che ha colpito prima la Tunisia e poi l’Egitto sembra aver scosso, oltre ai vecchi schemi politici dei regimi arabi e musulmani anche il tessuto economico e sociale di questi paesi.
Mentre il Consiglio Supremo delle forze armate continua a invitare gli egiziani a tornare a produrre per il bene del paese, e minaccia ritorsioni contro chi intralcia il ritorno alla normalità nei vari settori pubblici e i privati centinaia di persone scendono ogni giorni per strada per chiedere condizioni lavorative migliori e aumenti salariali immediati. La paralisi ha toccato tutti i campi e non ha risparmiato la piazza finanziaria egiziana, vero motore del rilancio dell’economia, portando alla chiusura degli istituti bancari e della borsa. Tutto questo mentre i ragazzi della rivoluzione del 25 gennaio, che hanno disertato oramai piazza Tahrir stanno al lavoro per dar un loro contributo alla costruzione di un nuovo Egitto.
Un gruppo di ragazzi che ha presidiato Piazza Tahrir durante la rivoluzione si è riunito martedi 15 gennaio nel centro culturale Saquiet Es-Sawi, nel quartiere Zamalak al Cairo per discutere dei provvedimenti presi finora dal Consiglio Supremo delle Forze Armate. La maggior parte dei presenti si è detto contrario alla semplice modifica di alcuni articoli della costituzione e intende premere per il suo annullamento e la scrittura di una nuova. Sono tutti ragazzi che non hanno una formazione politica o costituzionali e si sono avvalsi dell’aiuto di alcuni avvocati invitati a parlare sul palco. Sono ragazzi comunque molto determinati e sembrano essere ben preparati. Hanno distribuito nella sala la copia di una costituzione già pronta, scritta nel 1954 dopo la rivoluzione di Naser . Una testo redatto allora e messo da parte perché considerato inadatto perché troppo democratico per quei tempi.
A piazza Tahrir e nelle strade circostanti pulire le strade e pitturare i marciapiedi sono diventati lo sport preferito di decine di giovani di età compresa tra i 16 e 25 anni. Oltre ad essere un’alta espressione di civiltà delle nuove generazioni egiziani è diventato anche un modo per questi ragazzi di socializzare e di rompere con i tabù del passato. Tanti ragazzi si sono conosciuto durante questa rivoluzione e alcuni di loro si sono fidanzati. Ora che la rivoluzione è terminata c’è sempre la scusa di andare in piazza per fare le pulizie e magari incontrare il principe azzurro o la ragazza dei sogni.
Si sa che la società egiziana, come la maggior parte delle società arabo-musulmane è una società conservatrice, e che la promiscuità tra i due sessi è regolata da norme ben precise e molto severe. La nuova era per i ragazzi che non sono usciti a manifestare per strada e che sono rimasti chiusi in casa per 20 giorni durante la rivoluzione possono ora raccogliere i benefici della liberazione e rivendicare il diritto ad una vita sessuale e sentimentale uguale a qualsiasi altro cittadino del mondo. Gli adulti in Tunisia e in Egitto mi ha detto un giorno un amico godono nella maggior parte dei casi di una vita sessuale normale ed è per questo che non si sono ribellati per far cadere i regimi dittatoriali. I giovani hanno vissuto invece per decenni reprimendo i propri desideri o ricorrendo alla stipula di contratti di matrimonio di piacere all’insaputa dei propri genitori per vivere la loro sessualità. Alla fine si sono ribellati. Anche questo è un punto di vista degno di essere analizzato in modo più approfondito.
Diario arabo - Dopo aver deciso di azzerare la costituzione e sciogliere il parlamento il Consiglio Supremo delle forze armate cambia idea e annuncia la costituzione di un nuovo comitato per le riforme costituzionali preseduto da El-Beshri e composto da 8 giuristi il cui compito sarà quello di modificare nel giro di dieci giorni alcuni articoli della vecchia costituzione.Lo tsunami che ha colpito prima la Tunisia e poi l’Egitto sembra aver scosso, oltre ai vecchi schemi politici dei regimi arabi e musulmani anche il tessuto economico e sociale di questi paesi.
Mentre il Consiglio Supremo delle forze armate continua a invitare gli egiziani a tornare a produrre per il bene del paese, e minaccia ritorsioni contro chi intralcia il ritorno alla normalità nei vari settori pubblici e i privati centinaia di persone scendono ogni giorni per strada per chiedere condizioni lavorative migliori e aumenti salariali immediati. La paralisi ha toccato tutti i campi e non ha risparmiato la piazza finanziaria egiziana, vero motore del rilancio dell’economia, portando alla chiusura degli istituti bancari e della borsa. Tutto questo mentre i ragazzi della rivoluzione del 25 gennaio, che hanno disertato oramai piazza Tahrir stanno al lavoro per dar un loro contributo alla costruzione di un nuovo Egitto.
Un gruppo di ragazzi che ha presidiato Piazza Tahrir durante la rivoluzione si è riunito martedi 15 gennaio nel centro culturale Saquiet Es-Sawi, nel quartiere Zamalak al Cairo per discutere dei provvedimenti presi finora dal Consiglio Supremo delle Forze Armate. La maggior parte dei presenti si è detto contrario alla semplice modifica di alcuni articoli della costituzione e intende premere per il suo annullamento e la scrittura di una nuova. Sono tutti ragazzi che non hanno una formazione politica o costituzionali e si sono avvalsi dell’aiuto di alcuni avvocati invitati a parlare sul palco. Sono ragazzi comunque molto determinati e sembrano essere ben preparati. Hanno distribuito nella sala la copia di una costituzione già pronta, scritta nel 1954 dopo la rivoluzione di Naser . Una testo redatto allora e messo da parte perché considerato inadatto perché troppo democratico per quei tempi.
A piazza Tahrir e nelle strade circostanti pulire le strade e pitturare i marciapiedi sono diventati lo sport preferito di decine di giovani di età compresa tra i 16 e 25 anni. Oltre ad essere un’alta espressione di civiltà delle nuove generazioni egiziani è diventato anche un modo per questi ragazzi di socializzare e di rompere con i tabù del passato. Tanti ragazzi si sono conosciuto durante questa rivoluzione e alcuni di loro si sono fidanzati. Ora che la rivoluzione è terminata c’è sempre la scusa di andare in piazza per fare le pulizie e magari incontrare il principe azzurro o la ragazza dei sogni.
Si sa che la società egiziana, come la maggior parte delle società arabo-musulmane è una società conservatrice, e che la promiscuità tra i due sessi è regolata da norme ben precise e molto severe. La nuova era per i ragazzi che non sono usciti a manifestare per strada e che sono rimasti chiusi in casa per 20 giorni durante la rivoluzione possono ora raccogliere i benefici della liberazione e rivendicare il diritto ad una vita sessuale e sentimentale uguale a qualsiasi altro cittadino del mondo. Gli adulti in Tunisia e in Egitto mi ha detto un giorno un amico godono nella maggior parte dei casi di una vita sessuale normale ed è per questo che non si sono ribellati per far cadere i regimi dittatoriali. I giovani hanno vissuto invece per decenni reprimendo i propri desideri o ricorrendo alla stipula di contratti di matrimonio di piacere all’insaputa dei propri genitori per vivere la loro sessualità. Alla fine si sono ribellati. Anche questo è un punto di vista degno di essere analizzato in modo più approfondito.
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