I disordini nella città di Sohar, sede di raffinerie e principale porto di esportazione
Peacereporter - E' di sei morti il bilancio degli scontri di ieri tra manifestanti e polizia. Circa un migliaio di persone che chiedono riforme politiche, posti di lavoro e una migliore retribuzione, hanno bloccato la strada che porta alla cittadina costiera di Sohar, dove si trova il principale porto di esportazione, una raffineria e una fabbrica di alluminio; bloccato anche un incrocio stradale, importante punto di snodo, bruciata una stazione di polizia e due uffici pubblici.
Le tensioni nel porto di Sohar, il principale centro industriale dell'Oman, fanno seguito all'ondata di proteste che sta attraversando tutto il mondo arabo. Nella città costiera stamani bruciava anche un supermercato, che era prima stato saccheggiato dai manifestanti. L'esercito è dispiegato attorno alla città, ma non è intervenuto per disperdere i manifestanti. Un portavoce del porto ha detto che l'esportazione di prodotti petroliferi prosegue, ma il flusso di camion è stato bloccato. Nel tentativo di allentare la protesta, Sultan Qaboos bin Said, che governa da quattro decenni con poteri assoluti, ha rimescolato il suo governo sabato: il nuovo esecutivo si è impegnato ieri a creare 50mila posti di lavoro in uffici pubblici e distribuire sussidi di disoccupazione per 390 dollari al mese per i disoccupati.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.