mercoledì, marzo 16, 2011
47 tonnellate di aiuti dell'Unicef sono arrivati nella città di Ben Guerdane vicino al confine tra Tunisia e Libia. "Mentre sempre più famiglie attraversano il confine per fuggire dalla violenza, l’Unicef e i suoi partner stanno intensificando la risposta per soddisfare le loro esigenze umanitarie", ha detto Maria-Luisa Fornara, rappresentante Unicef in Tunisia.

RadioVaticana - L'Unicef si sta anche preparando per una risposta immediata all'interno della Libia, non appena l'accesso sarà consentito e siano migliorate le condizioni di sicurezza. Gli aiuti attualmente disponibili nei pressi del confine comprendono: circa 300 pedane igieniche per latrine, che sono attualmente in fase di installazione per migliorare le condizioni igienico-sanitarie al campo; un totale di 10.000 coperte; circa 5.000 kit igienici, quasi 100 kit di sviluppo della prima infanzia, con giocattoli educativi e materiali per disegnare. Sono in oltre disponibili: vaccini, kit di primo soccorso, contenitori di acqua e kit ricreativi. Il campo Choucha al confine libico-tunisino attualmente ospita circa 300 famiglie e 120 bambini, molti dei quali di età inferiore ai due anni. Per evitare qualsiasi focolaio di malattia, il Ministero della Salute, in collaborazione con l'Unicef e altri partner in loco, hanno lanciato una campagna per vaccinare i bambini contro le malattie infantili. Mentre il numero di famiglie in fuga dalla Libia è ancora relativamente limitato, l'Unicef continua ad essere preoccupato per la situazione lungo il confine e l'impatto della violenza sul benessere delle donne e dei bambini. Notizie di bambini e gli adolescenti che stanno prendendo parte alle ostilità sono particolarmente allarmanti. L'Unicef esorta tutte le parti a garantire che i diritti dei bambini siano protetti in ogni momento. Nell’ambito del Regional Flash Appeal delle Nazioni Unite, l'Unicef ha lanciato un appello di raccolta fondi per 8,1 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati di donne e bambini colpiti dalle violenze in Libia. In questa crisi, l’Unicef coordina le attività nel settore acqua e servizi igienico-sanitari e collabora nell’ambito della protezione dell’infanzia, della salute e della nutrizione. (R.P.)

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