mercoledì, marzo 09, 2011
I dati del Ministero della Salute parlano chiaro: in Italia si beve prima che in ogni altra nazione europea e già all’età di 11 anni i nostri figli sanno cosa significhi bere alcol ed ubriacarsi. Attualmente, almeno il 21,6 % dei giovani tra gli 11 ed i 24 anni abusa di alcol, una percentuale destinata a crescere di anno in anno.

della nostra collaboratrice Beatrice Niciarelli

Già da qualche anno, il Ministero della salute propone campagne anti-alcol destinate principalmente ai giovani, che sembra siano sempre più interessati a questa particolare forma di “divertimento”; secondo i dati ufficiali, quasi 8,5 milioni di cittadini bevono oltre la soglia di rischio, e tra questi la maggior parte sono ragazzi e ragazze appena adolescenti. Negli ultimi anni i fenomeni legati al consumo dell’alcol si sono moltiplicati e mentre prima esisteva la solita bevuta del fine settimana, oggi spuntano in ogni città occasioni considerate buone per bere, come gli aperitivi a base alcolica o i recentissimi binge drinking, in cui ragazzini in giovane età si divertono ingurgitando più bevande alcoliche possibili in minor tempo: è un metodo per ottenere uno sballo veloce e più potente della normale ubriacatura. Per molti ragazzi, è più facile affogare letteralmente i loro problemi in una serata da sballo piuttosto che affrontare la realtà quotidiana, fatta magari di lunghe giornate noiose, a cui pongono rimedio con incontri a base di alcol che avvengono anche in pieno pomeriggio.

In Europa, il nostro Paese è al primo posto nella classifica dell’età media in cui si inizia a bere; mentre in altre nazioni l’età si aggira intorno 12-13 anni, in Italia il primo incontro con l’alcol avviene ad 11 anni, in occasioni lontane dai pasti e con orari diversi, che vanno dal primo pomeriggio alle ore serali, quando le città si popolano di giovani pronti a scatenare il divertimento a suon di bottiglie e bicchieri.

In aumento anche il numero delle ragazze che ne fanno uso: fino a pochi anni fa, i ragazzi avevano un primato assoluto in fatto di alcolismo, mentre oggi la percentuale media delle donne che iniziano ad avere una sorta di dipendenza da bevande alcoliche è salita spaventosamente.

Le conseguenze disastrose di questo eccessivo consumo di alcol, che include bevande di tutti i tipi (dal vino alla birra, dai superalcolici ai cocktail proposti nei locali), colpiscono sia la salute fisica che quella mentale, spingendo chi beve a vivere una realtà ‘limite’ di cui non si rende conto e in cui si sente sicuro di poter fare cose che altrimenti non farebbe. Un esempio su tutti è la guida in stato di ebrezza: in Italia, l’alcol è in assoluto la prima causa di morte per incidente stradale e a causa di esso ogni anno muoiono sulle nostre strade più di 4000 persone, senza contare i feriti gravi.

Recentemente, il Ministero della Gioventù ha dato vita al progetto “Naso Rosso”, per elaborare dati incentrati solo sui giovani frequentatori di discoteche e locali notturni e promuovere un uso corretto dell’assunzione di alcol. Allo stesso tempo, esistono sul territorio nazionale molti centri appositi, dove poter curare persone affette da alcolismo e dove professionisti adeguati potranno seguire i più giovani in un percorso rieducativo. Per informazioni potete visitare il sito del Ministero della salute all’indirizzo www.salute.gov.it.

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