Sono 1470 i migranti che hanno raggiunto Lampedusa nelle ultime 24 ore: lo dicono alla MISNA ufficiali del Comando generale delle Capitanerie di porto italiane, sottolineando le difficoltà e la sofferenza in quest’isola siciliana definita ieri dal suo parroco “porta del Mediterraneo”.
Agenzia Misna - Per soccorrere i migranti, giunti a bordo di imbarcazioni sovraffollate e precarie, sono stati compiuti 13 interventi. Con i nuovi arrivi i nordafricani ospiti a Lampedusa sono quasi 4800, poco meno degli abitanti locali. Il sovraffollamento del centro di accoglienza dell’isola, dove potrebbero essere sistemati in modo accettabile solo 800 migranti, sta alimentando preoccupazioni e iniziative di protesta. Ieri gli isolani hanno respinto l’unica nave che garantisce il collegamento con la Sicilia e l’Italia, mentre il parroco don Stefano Nastasi denunciava le responsabilità della politica. “La popolazione di Lampedusa non chiuderà il cuore ai fratelli immigrati – si legge in una nota concordata con l’arcivescovado di Agrigento – ma l’isola e la sua popolazione sono stati lasciati da soli dal governo nazionale e regionale, da ministri e assessori che pure si erano impegnati ad alleviare prima e risolvere poi la doppia emergenza degli isolani e degli immigrati per i continui sbarchi”.
Secondo Vittorio Alessandro, portavoce del Comando generale delle Capitanerie di porto, è probabile che l’emergenza Lampedusa possa essere alimentata da nuovi sbarchi. “Le condizioni del mare sono buone – dice l’ufficiale alla MISNA – e siamo pronti a nuovi interventi”.
Agenzia Misna - Per soccorrere i migranti, giunti a bordo di imbarcazioni sovraffollate e precarie, sono stati compiuti 13 interventi. Con i nuovi arrivi i nordafricani ospiti a Lampedusa sono quasi 4800, poco meno degli abitanti locali. Il sovraffollamento del centro di accoglienza dell’isola, dove potrebbero essere sistemati in modo accettabile solo 800 migranti, sta alimentando preoccupazioni e iniziative di protesta. Ieri gli isolani hanno respinto l’unica nave che garantisce il collegamento con la Sicilia e l’Italia, mentre il parroco don Stefano Nastasi denunciava le responsabilità della politica. “La popolazione di Lampedusa non chiuderà il cuore ai fratelli immigrati – si legge in una nota concordata con l’arcivescovado di Agrigento – ma l’isola e la sua popolazione sono stati lasciati da soli dal governo nazionale e regionale, da ministri e assessori che pure si erano impegnati ad alleviare prima e risolvere poi la doppia emergenza degli isolani e degli immigrati per i continui sbarchi”.
Secondo Vittorio Alessandro, portavoce del Comando generale delle Capitanerie di porto, è probabile che l’emergenza Lampedusa possa essere alimentata da nuovi sbarchi. “Le condizioni del mare sono buone – dice l’ufficiale alla MISNA – e siamo pronti a nuovi interventi”.
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