Di questi tempi, tra le previsioni Maya e meteoriti, l’Apocalisse sembra imminente, e il catastrofismo sembra pervadere le nostre vite. Persino il web potrebbe subire una catastrofe di portata universale.
Nei mesi scorsi infatti una notizia ha fatto tremare gli internauti: gli indirizzi IP d’internet, ossia i codici numerici che sono assegnati ad ogni utente per identificare l’area geografica di connessione (un po’ come le targhe delle automobili), sono esauriti. La causa è l’eccessivo traffico su internet, soprattutto in termini di utenti. L’allarme è stato lanciato da Hurricane Electric, che ha evidenziato che a febbraio 2011 gli indirizzi IP disponibili erano meno di dieci milioni, che in termini di web significa che possono esaurirsi in una settimana o un mese.
Questa catastrofica notizia sul web ha preso il nome di “Ipcalypse”. In realtà, non c’è da allarmarsi troppo, in quanto, se finora è stato usato il protocollo IPv4, adesso verrà adottato il protocollo IPv6, che ha un diverso sistema di assegnamento degli indirizzi, con più bit dedicati (si passerà da 32 a 48 bit). L’8 giugno di quest’anno sarà il D-Day per l’ IPv6: il protocollo sarà testato dai colossi del web come Google e Yahoo, per verificarne l’effettivo funzionamento.
Il web è in continua crescita: siamo arrivati a due miliardi d’internauti in dieci anni. Era chiaro che la portata del fenomeno internet avrebbe comportato, prima o poi, una trasformazione strutturale; il problema principale sarà verificare in che stato arriverà il web a questo cambiamento, che, tuttavia, sarà graduale. Nonostante le rassicurazioni infatti, non è dato sapere, per il momento, se c‘è il rischio che l’intero sistema globale di internet tracolli. Se così fosse, il web scomparirebbe e si andrebbe incontro a una vera e propria Apocalisse… tecnologica.
Nei mesi scorsi infatti una notizia ha fatto tremare gli internauti: gli indirizzi IP d’internet, ossia i codici numerici che sono assegnati ad ogni utente per identificare l’area geografica di connessione (un po’ come le targhe delle automobili), sono esauriti. La causa è l’eccessivo traffico su internet, soprattutto in termini di utenti. L’allarme è stato lanciato da Hurricane Electric, che ha evidenziato che a febbraio 2011 gli indirizzi IP disponibili erano meno di dieci milioni, che in termini di web significa che possono esaurirsi in una settimana o un mese.
Questa catastrofica notizia sul web ha preso il nome di “Ipcalypse”. In realtà, non c’è da allarmarsi troppo, in quanto, se finora è stato usato il protocollo IPv4, adesso verrà adottato il protocollo IPv6, che ha un diverso sistema di assegnamento degli indirizzi, con più bit dedicati (si passerà da 32 a 48 bit). L’8 giugno di quest’anno sarà il D-Day per l’ IPv6: il protocollo sarà testato dai colossi del web come Google e Yahoo, per verificarne l’effettivo funzionamento.
Il web è in continua crescita: siamo arrivati a due miliardi d’internauti in dieci anni. Era chiaro che la portata del fenomeno internet avrebbe comportato, prima o poi, una trasformazione strutturale; il problema principale sarà verificare in che stato arriverà il web a questo cambiamento, che, tuttavia, sarà graduale. Nonostante le rassicurazioni infatti, non è dato sapere, per il momento, se c‘è il rischio che l’intero sistema globale di internet tracolli. Se così fosse, il web scomparirebbe e si andrebbe incontro a una vera e propria Apocalisse… tecnologica.
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