mercoledì, marzo 23, 2011
Di questi tempi, tra le previsioni Maya e meteoriti, l’Apocalisse sembra imminente, e il catastrofismo sembra pervadere le nostre vite. Persino il web potrebbe subire una catastrofe di portata universale.


della nostra Federica Scorpo

Nei mesi scorsi infatti una notizia ha fatto tremare gli internauti: gli indirizzi IP d’internet, ossia i codici numerici che sono assegnati ad ogni utente per identificare l’area geografica di connessione (un po’ come le targhe delle automobili), sono esauriti. La causa è l’eccessivo traffico su internet, soprattutto in termini di utenti. L’allarme è stato lanciato da Hurricane Electric, che ha evidenziato che a febbraio 2011 gli indirizzi IP disponibili erano meno di dieci milioni, che in termini di web significa che possono esaurirsi in una settimana o un mese.



Questa catastrofica notizia sul web ha preso il nome di “Ipcalypse”. In realtà, non c’è da allarmarsi troppo, in quanto, se finora è stato usato il protocollo IPv4, adesso verrà adottato il protocollo IPv6, che ha un diverso sistema di assegnamento degli indirizzi, con più bit dedicati (si passerà da 32 a 48 bit). L’8 giugno di quest’anno sarà il D-Day per l’ IPv6: il protocollo sarà testato dai colossi del web come Google e Yahoo, per verificarne l’effettivo funzionamento.

Il web è in continua crescita: siamo arrivati a due miliardi d’internauti in dieci anni. Era chiaro che la portata del fenomeno internet avrebbe comportato, prima o poi, una trasformazione strutturale; il problema principale sarà verificare in che stato arriverà il web a questo cambiamento, che, tuttavia, sarà graduale. Nonostante le rassicurazioni infatti, non è dato sapere, per il momento, se c‘è il rischio che l’intero sistema globale di internet tracolli. Se così fosse, il web scomparirebbe e si andrebbe incontro a una vera e propria Apocalisse… tecnologica.

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