sabato, marzo 19, 2011
della nostra corrispondente Federica Scorpo

Diventa sempre più credibile l’ipotesi degli inquirenti che le due gemelline Alessia e Livia non abbiano mai lasciato la Svizzera. Anzi, forse è al momento l’unico punto fermo delle ricerche. Sarebbe una foto, presentata dal programma televisivo ‘Chi la visto?’ il 16 marzo, a dare forza a questa ipotesi. La foto scattata al casello autostradale di Nizza Capitou alle 9:13 del 2 febbraio, in direzione Italia, ritrae Schepp in macchina da solo. 36 ore dopo si gettava sotto un treno a Cerignola, nel nostro paese. Le ricerche si concentrano sempre di più in Svizzera.
In particolare a Ginevra, dove nuovi testimoni hanno dichiarato di averle viste il 30 gennaio, il giorno della loro scomparsa e del rapimento del padre. Inoltre, i cani molecolari utilizzati per le loro ricerche hanno trovato tracce proprio lì il 10 marzo, quaranta giorni dopo.

Si traccia un profilo sempre più complesso di Matthias Schepp, la cui vita è stata tormentata da alcuni eventi che l’hanno segnato, probabilmente, in modo indelebile. Figlio di genitori separati, il padre ha tentato per ben due volte il suicidio: pare ci sia una certa familiarità di natura depressiva tra i due. La separazione dalla moglie, Irina, ha forse riaperto vecchie ferite, e Schepp è riuscito a portare a termine quello che suo padre non era riuscito a fare. Nel suo viaggio verso il nulla ha portato a compimente un destino già segnato, coinvolgendo anche le sue bambine.

In assenza di altri indizi, potrebbe essere utile alle ricerche confrontare il fango della macchina di Schepp, trovata a Cerignola, con quello delle sue scarpe, per verificare se sono compatibili con qualche luogo particolare del suo viaggio. Potrebbe, tuttavia, essere una pista irrilevante.

Si attendono anche i risultati della compatibilità dei pezzi di un registratore trovati sui binari a Cerignola, registratore che pare potrebbe essere proprio quello di Schepp e che potrebbe portare a sua volta al tanto atteso nastro, l’unico elemento forse che potrebbe svelare il mistero. I frammenti del navigatore, invece, dall’America sono stati spediti in Corea, in attesa di accertamenti, perché la casa madre americana non è riuscita a ricavare nulla dalla sua memoria. Le ricerche sui binari invece continueranno ancora fino a domenica.
Nel frattempo, il gruppo su Facebook delle gemelline, “Missing Alessia e Livia”, è arrivato a più di 40.000 contatti, 40.000 persone che si stringono intorno al dolore della madre e alla speranza che le due bambine siano vive e che presto possano riabbracciarla.

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