mercoledì, marzo 30, 2011
Per la prima volta da quando, più di quaranta giorni fa, sono scomparse le gemelline Alessia e Livia, si pensa seriamente all’ipotesi che le due bambine siano morte. La madre, tuttavia, continua a sperare e lancia un appello.

della nostra Federica Scorpo

Non ci sono purtroppo notizie rilevanti sulla scomparsa delle due gemelline che, rapite dal padre Matthias Schepp, sono scomparse il 31 gennaio. Le indagini hanno rilevato che nella macchina abbandonata da Schepp alla stazione di Cerignola, dove poi si è tolto la vita lanciandosi sotto un treno, non ci sono tracce dei corpi delle bambini: l’hanno rivelato i cani molecolari utilizzati per le ricerche, addestrati per trovare cadaveri. Questa è l’unica notizia confortante.



Gli agenti elvetici ritengono che le gemelline siano state imbarcate dal padre nella nave per la Corsica. Lo direbbero i tre biglietti comprati da Schepp e alcuni testimoni nella nave che dichiarano di averle riconosciute. Eppure, c’è un altro mistero da risolvere: nella lista dei passeggeri erano presenti ma nel diario di bordo no; Schepp, infatti, disse di essere solo, per questa ragione le due bambine non risultano. Se questa ipotesi è reale, le due gemelline potrebbero essere state gettate in mare.

Il cerchio si sta stringendo tra la Svizzera e la Francia grazie a nuove testimonianze. Tra tutte queste ipotesi, esiste un’unica certezza: Schepp, fotografato al casello autostradale di Nizza il 2 febbraio, era solo. In realtà, le autorità stavano già cercando le gemelline… se lo avessero fermato alla dogana, forse si poteva agire in maniera più tempestiva.

Per quanto riguarda le indagini in Italia, il Procuratore di Foggia Vincenzo Russo ha affermato, in collegamento alla trasmissione Quarto Grado, che al momento la pista privilegiata è che le bambine siano state gettate in mare, ma non ci sono elementi certi che attestino questa verità. Si può ancora sperare che il padre le abbia consegnate a qualcuno. Il problema è se le persone a cui sono state affidate siano extracomunitari o persone, comunque, che non abitano in Italia: in questo caso sarebbe altrettanto difficile rintracciarle.
Secondo un’indiscrizione Schepp non si è volontariamente gettato sotto il treno per suicidarsi ma era in forte stato di ubriachezza. Il procuratore ha smentito questa ipotesi ritenendola “inverosimile”: probabilmente Schepp aveva fatto uso di alcool (una bottiglia è stata effettivamente trovata) proprio per stordirsi e poi fare il gesto estremo.

Per quanto riguarda invece il collegamento tra Schepp e Cerignola, come ultima meta del suo viaggio, il Procuratore ha evidenziato la casualità della scelta. Inoltre, gli oggetti trovati proprio alla stazione di Cerignola, nelle vicinanze dei binari, non hanno dato sufficienti indizi. Il navigatore dall’America è stato spedito in Corea alla Samsung e c’è ancora speranza che rilevino la memoria del microchips. Invece le ricerche del registratore sono state vane e quei pochi frammenti trovati e analizzati non corrispondono alla marca del registratore di Schepp, Olimpus. Probabilmente Schepp non lo aveva con sé in quel momento.

Irina, la madre delle bambine, non si arrende e ha lanciato un messaggio chiedendo aiuto a chi sapesse qualcosa. Anche un piccolo particolare, in questo momento di buio per le indagini, può alimentare la speranza.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

SONO GINA UNA MAMMA E COMPRENDO IRINA
PREGO TANTO X LEI, FATTI FORZA IRINA VEDRAI CHE IL SIGNORE TI AIUTERA' A RITROVARE I TUOI
ANGIOLETTI TANTO BELLI TI VOGLIO BENE.

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