Nel tam-tam di notizie e informazioni da verificare che arrivano dalla Libia, pare che da ieri sera le forze fedeli al colonnello Muammar Gheddafi abbiano ripreso pieno controllo di Zawiya, città a circa 40 chilometri a ovest di Tripoli.
Agenzia Misna - Da giorni la città è stata al centro del confronto tra le due parti e gli uomini di Gheddafi hanno potuto contare anche sull’uso massiccio di carri armati. La notizia della presa di Zawiya era stata data ieri sera anche da fonti vicine al governo di Tripoli, le cui forze ancora oggi stanno continuando a bombardare il terminale petrolifero di Ras Lanuf, a est. Risultati apparentemente contrari alle aspettative sta intanto ottenendo l’offensiva diplomatica del colonnello che ieri ha inviato suoi emissari in alcune capitali europee e arabe. E’ di oggi la notizia che la Francia ha ufficialmente riconosciuto il Consiglio nazionale di transizione, l’organismo che da Bengasi sta provando a coordinare l’opposizione. Riferita da un rappresentante del Consiglio, la decisione è stata confermata da Parigi che è così diventato il primo governo a riconoscere e legittimare il Consiglio.
A conferma di una linea sempre più ostile al colonnello e a una sua eventuale permanenza al potere, l’Unione Europea ha rafforzato oggi le sanzioni contro il regime prendendo di mira “cinque entità finanziarie di primaria importanza e un individuo” che si aggiungono alle 26 personalità già colpite da provvedimenti restrittivi alla fine di febbraio. Nessun accordo ancora sulla possibilità di imporre un divieto di volo (‘no fly zone’) sui cieli libici, misura auspicata dagli insorti che poco possono contro l’aviazione ancora controllata da Gheddafi.
Ancora ignota è infine la reale entità delle violenze ai civili e dei danni causati dagli scontri. Intervendo, oggi, il presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), Jakob Kellenberger, ha detto che “bisogna preparasi al peggio”
Agenzia Misna - Da giorni la città è stata al centro del confronto tra le due parti e gli uomini di Gheddafi hanno potuto contare anche sull’uso massiccio di carri armati. La notizia della presa di Zawiya era stata data ieri sera anche da fonti vicine al governo di Tripoli, le cui forze ancora oggi stanno continuando a bombardare il terminale petrolifero di Ras Lanuf, a est. Risultati apparentemente contrari alle aspettative sta intanto ottenendo l’offensiva diplomatica del colonnello che ieri ha inviato suoi emissari in alcune capitali europee e arabe. E’ di oggi la notizia che la Francia ha ufficialmente riconosciuto il Consiglio nazionale di transizione, l’organismo che da Bengasi sta provando a coordinare l’opposizione. Riferita da un rappresentante del Consiglio, la decisione è stata confermata da Parigi che è così diventato il primo governo a riconoscere e legittimare il Consiglio.
A conferma di una linea sempre più ostile al colonnello e a una sua eventuale permanenza al potere, l’Unione Europea ha rafforzato oggi le sanzioni contro il regime prendendo di mira “cinque entità finanziarie di primaria importanza e un individuo” che si aggiungono alle 26 personalità già colpite da provvedimenti restrittivi alla fine di febbraio. Nessun accordo ancora sulla possibilità di imporre un divieto di volo (‘no fly zone’) sui cieli libici, misura auspicata dagli insorti che poco possono contro l’aviazione ancora controllata da Gheddafi.
Ancora ignota è infine la reale entità delle violenze ai civili e dei danni causati dagli scontri. Intervendo, oggi, il presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr), Jakob Kellenberger, ha detto che “bisogna preparasi al peggio”
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