sabato, marzo 12, 2011
della nostra corrispondente Federica Scorpo

Il Tribunale di Taranto ha deciso di scarcerare Carmine Misseri e Cosimo Cosma, rispettivamente fratello e nipote di Michele Misseri, lo zio di Sara Scazzi. I due rimangono comunque indagati: a giorni saranno rese note le motivazioni. La custodia cautelare sarebbe scaduta il 23 febbraio: i due sono sospettati di aver aiutato Michele Misseri nel trasporto del cadavere di Sara e nell’occultamento. L’ipotesi deriva dall’impossibilità, secondo gli inquirenti, che Michele Misseri abbia potuto fare tutto da solo in 50 minuti, il tempo occorso per occultare il cadavere: trasportare il cadavere, spogliarlo e calarlo giù nel pozzo.
Le telefonate che quest’ultimo fa ai due indagati sono la prova che Misseri avrebbe chiesto loro aiuto.

Non corrisponderebbe le versioni sui contenuti delle telefonate né gli alibi. Entrambi, infatti, hanno dichiarato che in quelle ore erano con le mogli ma gli agganci delle celle telefoniche non corrispondono. Inoltre, tra i due indagati ci sono state in questi mesi molte telefonate, addirittura si è detto circa una novantina, probabilmente per mettersi d’accordo su cosa dire.

Mimino, o meglio Cosimo Cosma, nipote di Michele Misseri, ieri è stato intervistato a Quarto Grado. A tutte le domande ha risposto con dei secchi “non lo so”. Ciò che l’ha coinvolto nell’inchiesta sono anche le due telefonate della moglie nell’ora in cui lui stesso ha dichiarato che si trovavano insieme. Comunque la moglie, come lui stesso ha affermato agli inquirenti, è molto gelosa a tal punto di fargli più telefonate al giorno: questo spiegherebbe, a suo favore, il motivo delle due telefonate della moglie il giorno in cui Sara scompariva e moriva. Un’intercettazione ambientale, però, farebbe intendere che la moglie l’ha aiutato dicendo agli inquirenti che si trovavano insieme in quelle ore. Si attendono le motivazioni del tribunale per fare luce sulla loro scarcerazione.

Rimane ancora un mistero il coinvolgimento in tutta la vicenda di Cosima, moglie di Michele e madre di Sabrina. Al momento rimane semplicemente una persona informata sui fatti, nonostante gli inquirenti siano convinti che lei sappia molto e abbia depistato le indagini per aiutare la figlia. Non è ancora chiaro se quel 26 agosto Cosima fosse a lavoro o in banca: ieri, nello stesso programma tv, si è addirittura ipotizzato che la firma della distinta di versamento che Cosima ha affermato di aver fatto quella mattina possa essere stata posta da un uomo, presumibilmente proprio Michele Misseri. In ogni caso, fino a prova contraria, il semplice favoreggiamento familiare non è per legge condannabile.

Si attendono ora i risultati delle prove scientifiche (come i risultati della macchia trovata sulla porta del garage degli orrori): gli unici fattori, ben più obiettivi di testimonianze e le ipotesi, che possano dare una svolta concreta a questo misterioso delitto.

È presente 1 commento

Anonimo ha detto...

povera sarah ki sa se tutto il fatto verrà mai a galla!!!!

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