La salma del salafita a capo dell'uccisione di Arrigoni pronta al rimpatrio. Il Cairo ricorda l'attivista italiano. Il movimento egiziano "6 aprile" sull'omicidio:"Gesto condannato dall'Islam"
PeaceReporter - Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan, il cadavere di Abdel Rahim al-Brizat, il salafita considerato la mente del sequestro e dell'uccisione di Vittorio Arrigoni, ha passato oggi il valico di Erez diretto in Giordania. Sulla morte del miliziano, avvenuta in uno scontro a fuoco con le forze di Hamas, la Pchr-Gaza, una Ong locale ha chiesto l'apertura di un'inchiesta approfondita. Ci sarebbe chi sostiene che al-Brizat si sia suicidato per non consegnarsi ad Hamas, versione respinta dai suoi familiari, secondo cui la forte fede del salafita glielo avrebbe impedito.
Intanto è prevista per domani al Cairo una manifestazione in memoria del volontario italiano ucciso a Gaza City nella notte tra il 14 e il 15 aprile scorso. Lo hanno annunciato alcuni attivisti egiziani, che hanno indetto il sit-in davanti al consolato italiano di Alessandria d'Egitto.
A commentare l'iniziativa è stato un esponente del movimento giovanile egiziano "6 aprile", Mohammed Tareq, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Aki-Adnkronos International. "Il sit in - ha spiegato Tareq - è stato organizzato per dimostrare la nostra vicinanza al volontario, a prescindere dalla sua nazionalità e dalla sua fede". L'attivista si è espresso anche a proposito dell'omicidio di Arrigoni, sostenendo che si tratta di un gesto "che non ha nulla a che fare con l'Islam, ma è un'azione che serve a dare una cattiva immagine della resistenza palestinese".
PeaceReporter - Secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Maan, il cadavere di Abdel Rahim al-Brizat, il salafita considerato la mente del sequestro e dell'uccisione di Vittorio Arrigoni, ha passato oggi il valico di Erez diretto in Giordania. Sulla morte del miliziano, avvenuta in uno scontro a fuoco con le forze di Hamas, la Pchr-Gaza, una Ong locale ha chiesto l'apertura di un'inchiesta approfondita. Ci sarebbe chi sostiene che al-Brizat si sia suicidato per non consegnarsi ad Hamas, versione respinta dai suoi familiari, secondo cui la forte fede del salafita glielo avrebbe impedito.
Intanto è prevista per domani al Cairo una manifestazione in memoria del volontario italiano ucciso a Gaza City nella notte tra il 14 e il 15 aprile scorso. Lo hanno annunciato alcuni attivisti egiziani, che hanno indetto il sit-in davanti al consolato italiano di Alessandria d'Egitto.
A commentare l'iniziativa è stato un esponente del movimento giovanile egiziano "6 aprile", Mohammed Tareq, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ad Aki-Adnkronos International. "Il sit in - ha spiegato Tareq - è stato organizzato per dimostrare la nostra vicinanza al volontario, a prescindere dalla sua nazionalità e dalla sua fede". L'attivista si è espresso anche a proposito dell'omicidio di Arrigoni, sostenendo che si tratta di un gesto "che non ha nulla a che fare con l'Islam, ma è un'azione che serve a dare una cattiva immagine della resistenza palestinese".
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.