sabato, aprile 09, 2011
Domani ad Assisi riapre al culto la Tomba di San Francesco, dopo i lavori di restauro che hanno riguardato in particolare la ripulitura delle pietre.

Radio Vaticana - Ad annunciarlo è la comunità religiosa del Sacro Convento. La Tomba di San Francesco, che nella piccola cripta posta sotto l'altare centrale della Basilica Inferiore custodisce le spoglie del Santo, era stata chiusa lo scorso 25 febbraio. La riapertura della cripta avverrà alla presenza del ministro per i Beni e le Attività culturali, Giancarlo Galan. Mentre domani mattina alle 11 verranno illustrati i lavori di restauro. Alle 19 poi, il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Angelo Bagnasco, presiederà la celebrazione religiosa del vespro e visiterà la Tomba del 'poverello di Assisi', meta ogni anno di migliaia di pellegrini. Il corpo del Poverello fu nascosto, integro, nel rozzo sarcofago di sasso contenuto nel pilastro eretto al centro del vano a crociera, nel 1230 da frate Elia, che lo rese così inaccessibile a qualunque possibile violazione. Nel 1818, dopo 52 notti di lavoro, i frati del Sacro Convento, autorizzati da Pio VII, lo riesumarono e lo racchiusero in un'urna di bronzo sigillata della Santa Sede; nel 1820 fu aperta la vasta cripta, scavata nella viva pietra. La cripta venne realizzata in stile neoclassico, su progetto dell'architetto romano Pasquale Belli. Ma lo stile contrastava troppo con il resto della Basilica e quindi, tra il 1925 e il 1932, la cripta fu radicalmente modificata su progetto dell'architetto Ugo Tarchi, secondo lo stile neo-romanico. Sopra l'altare, protetto da una grata, è situato il sarcofago in pietra nel quale fu riposta, fin dall'inizio, la salma di Francesco. Intorno sono stati tumulati i resti di quattro suoi compagni: Rufino, Angelo, Masseo e Leone, mentre nel punto di congiunzione delle due scale che conducono alla cripta si trovano i resti della nobildonna romana Jacopa dè Sottesoli, devota benefattrice del Santo, il quale era solito chiamarla Frate Jacopa. Illumina la Tomba del Poverello d'Assisi una lampada votiva, sempre progettata da Ugo Tarchi, che viene alimentata con l'olio offerto ogni anno, a rotazione, dalle Regioni italiane, in occasione del 4 Ottobre, festa di San Francesco patrono d'Italia e Giornata nazionale della pace, della fraternità e del dialogo.


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