lunedì, aprile 25, 2011
In Libia, si intensificano i bombardamenti delle forze di Gheddafi su Misurata: almeno una trentina le vittime delle ultime ore. I raid aerei della Nato, invece, si concentrano su Tripoli. Distrutto, nella notte, l’ufficio utilizzato dal colonnello Gheddafi per le sue riunioni.

Radio Vaticana - Un “vile” attacco. Il figlio del rais, Seif-al-islam, definisce così il raid notturno della Nato che, per l’ufficio stampa del governo libico, rappresenta un “attentato alla vita di Gheddafi”. Il regime, che ha portato sul posto i giornalisti stranieri per mostrare l’accaduto, lamenta alcuni dispersi e almeno 45 feriti, di cui 15 in modo grave. I caccia della coalizione hanno colpito anche altri quartieri della capitale, provocando l’oscuramento di mezz’ora delle trasmissioni di tre tv di Stato. I vertici dell’Alleanza Atlantica hanno esortato i civili a tenersi lontano da postazioni militari, segno che le operazioni non sono affatto terminate. Intanto il regime punta su Misurata, che ha ormai conquistato il triste epiteto di città ‘martire’. Almeno 30 le vittime dei raid condotti in queste ore dalle forze governative, che pure avevano annunciato il ritiro dall’area. Testimoni riferiscono di intensi bombardamenti ancora in corso in vari quartieri. Una sessantina i feriti, oltre 150 quelli giunti da sabato, via mare o via terra, in Tunisia dove si parla di emergenza. Per fronteggiarla le autorità di Tunisi hanno messo a punto un piano di assistenza lungo la frontiera che prevede l’impiego di ambulanze e strutture sanitarie.

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