Conferenza internazionale a Kiev dal 20 al 22 aprile
Greenreport - A 25 anni dalla tragedia nucleare di Chernobyl, oggi il commissario europeo per lo sviluppo Andris Piebalgs, in occasione di una conferenza ad alto livello a Kiev, ha annunciato lo stanziamento di circa 110 milioni di euro «Per garantire la stabilità e la sicurezza ambientale del sito di Chernobyl». La Commissione europea dice che fino ad oggi ha destinato a Chernobyl circa 470 milioni di euro, soprattutto per progetti riguardanti la sicurezza nucleare, ma anche «Per aiutare la popolazione locale e a garantire alle famiglie colpite dal disastro l'accesso a un'assistenza sanitaria di qualità. Per riuscire a completare entro il 2015 i progetti principali riguardanti il sito sono però necessari altri 740 milioni di euro da parte della comunità internazionale».
La Commissione europea in un comunicato sottolinea che «I nuovi finanziamenti verranno utilizzati essenzialmente per completare il cosiddetto "nuovo confinamento sicuro", una struttura gigantesca a forma di arco che andrà a coprire l'unità 4 danneggiata dell'impianto di Chernobyl, in modo da isolarla e permetterne il futuro smantellamento. Le dimensioni della struttura sono ciclopiche: una volta costruito, l'arco sarà lungo quasi come due campi da calcio e alto abbastanza da contenere la Statua della libertà. I finanziamenti promessi serviranno anche a completare la costruzione della struttura che, una volta realizzata, sarà utilizzata per lo stoccaggio del combustibile esaurito delle unità rimaste in funzione dopo l'incidente, un'opera indispensabile per la disattivazione definitiva della centrale».
Oggi il presidente della Commissione José Manuel Barroso ha aperto il vertice sulla sicurezza nucleare di Kiev, che punta a rafforzare la cooperazione e le capacità degli attori internazionali di prevenire gli incidenti nucleari e attenuarne la pericolosità. e ha detto che «La sicurezza nucleare è un problema mondiale, che richiede una risposta mondiale. L'impegno oggi assunto, che rispecchia il ruolo di primo piano della Commissione europea sulla sicurezza nucleare, sarà essenziale per rendere nuovamente sicuro il sito di Chernobyl. Ci auguriamo che anche i nostri partner principali rafforzino il loro contributo, così da completare i lavori avviati sul sarcofago di protezione entro il 2015. Al vertice sulla sicurezza nucleare, inoltre, insisterò affinché si prosegua nell'elaborare norme internazionali sugli impianti nucleari il più possibile rigorose».
Secondo Piebalgs, che rappresenta la Commissione Ue alla conferenza dei donatori di Chernobyl, «Il recente incidente di Fukushima in Giappone è la dimostrazione che la sicurezza nucleare è ancora un problema prioritario. L'Unione europea continuerà ad adoperarsi costantemente nell'interesse superiore dei cittadini, per rendere sicuri i siti nucleari e prevenire gli incidenti. La promessa di oggi è un grande passo avanti per contribuire a colmare la carenza di finanziamenti e far capire chiaramente che la Commissione si impegna a fare tutto il possibile per garantire la messa in sicurezza di Chernobyl, a vantaggio sia della popolazione locale che dell'ambiente».
Piebalgs parteciperà a Kiev alla conferenza ad alto livello "Chernobyl, venticinque anni dopo. Garantire la sicurezza futura", organizzata dal governo ucraino dal 20 al 22 aprile, alla quale è annunciata anche la presenza del segretario generale dell'Onu, Ban Ki Moon, e del direttore generale dell'International atomic energy agency (iaea) Yukiya Amano.
Dopo l'incidente di Chernobyl, la Commissione europea si è attivata per migliorare la sicurezza nucleare e gestire le conseguenze del disastro. «Finora - si legge in un comunicato - i principali risultati conseguiti con il suo operato (in gran parte mediante il fondo "Struttura di protezione di Chernobyl" e i finanziamenti internazionali erogati nel quadro del "Conto sicurezza nucleare") hanno riguardato la stabilizzazione del sarcofago di protezione attuale, la realizzazione di un'infrastruttura che, in linea con le norme sanitarie internazionali, garantisse il massimo grado di protezione agli operai presenti sul sito e, infine, la costruzione di strutture in vista della futura chiusura definitiva. Oltre al contributo ai fondi internazionali gestiti dalla Bers (segnatamente, il fondo "Struttura di protezione di Chernobyl" e il "Conto sicurezza nucleare"), la Commissione ha finanziato progetti per lo studio, la valutazione e l'attenuazione delle conseguenze dell'incidente. Ha dato inoltre il suo apporto ai progetti di gestione delle scorie radioattive necessari per il risanamento del sito. Le azioni già realizzate sono risultate decisive, poiché hanno creato le condizioni che hanno reso possibile l'avvio della costruzione della nuova struttura di confinamento sicuro. La Commissione non si è occupata solo di salvaguardia dell'ambiente, ma ha anche attuato progetti di carattere sociale in settori quali l'assistenza sanitaria, l'istruzione e l'orticoltura per aiutare chi sta ancora pagando le conseguenze dell'incidente a riprendere una vita normale. I progetti "bambini di Chernobyl" sono stati concepiti per aiutare le mamme e i bambini contaminati dalla catastrofe, rendendo accessibili a tutti i neonati della regione servizi sanitari di qualità e mettendo a disposizione dei genitori un corso di miglioramento delle loro "competenze parentali". Grazie a questi progetti è stato inoltre possibile fornire attrezzature ospedaliere (rianimatore neonatale, ventilatore, incubatrice, lampada fototerapica), organizzare corsi di nutrizione per le famiglie vulnerabili della regione e allestire spazi ricreativi all'aperto per i bambini. La Commissione ha infine finanziato un programma di risanamento economico mirante a creare opportunità nel settore agricolo e a dar vita all'imprenditoria privata, contribuendo a creare nuovi posti di lavoro e, di conseguenza, nuovi introiti fiscali a vantaggio della regione. Settanta famiglie della zona, ad esempio, hanno ricevuto una formazione in loco sui metodi di coltivazione di frutta e bacche, oltre a tutte le attrezzature necessarie. I partecipanti hanno già ottenuto qualche risultato positivo con la vendita dei primi raccolti di fragole e mele, contribuendo a rivitalizzare la regione e incoraggiando altri a creare la propria impresa».
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