venerdì, aprile 08, 2011
Sembra una sfera di pongo riuscita male, ma secondo gli scienziati si tratta del modello digitale più accurato mai realizzato del campo gravitazionale del nostro pianeta.

Antikitera - Questa mappa della gravità, o geoide, è stata creata grazie ai dati ottenuti dal satellite dell'ESA GOCE (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer).
In generale, tendiamo a pensare alla Terra come una sfera relativamente uniforme. Ma la materia non è affatto distribuita in maniera uniforme sulla superficie del pianeta, e i corpi d'acqua mutano in continuazione per via dei venti e delle correnti. Questo geoide, che evidenzia la gravità del pianeta anziché il suo aspetto fisico, mostra la forma che avrebbe il livello medio del mare se potesse in qualche modo essere esteso sull'intera superficie del globo, spiega il geofisico John Wahr della University of Colorado.

L'Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha lanciato GOCE in un'orbita polare bassa (circa 255 km sopra la superficie terrestre) nel marzo 2009, e da allora il satellite ha utilizzato i suoi sofisticati sensori gravitazionali per cartografare le variazioni nel campo gravitazionale terrestre, accumulando dati nell'arco di migliaia di orbite.

Il geoide frutto di questi dati può essere utilizzato dai geofisici per carpire informazioni sulla struttura interna del pianeta, ha detto l'esperto di geoidi Michael Watkins del Jet Propulsion Laboratory idella NASA.

Ma la mappa gravitazionale può essere utile anche agli oceanografi, visto che il vento e le correnti fanno sì che l'acqua si accumuli in determinati punti e venga a mancare in altri.

"Se possiamo cartografare in qualche modo la superficie dei mari (con l'altimetria radar satellitare, ad esempio) e fare un paragone con i dati del geoide, possiamo determinare la direzione e la forza delle correnti marine", spiega Wahr. "Più è accurato il geoide, meglio si possono ottenere i dati".

Wahr e Watkins non fanno parte dell'équipe scientifica di GOCE, ma lavorano per un satellite della NASA piuttosto simile, GRACE (Gravity Recovery and Climate Experiment) che percorre un'orbita più alta e produce mappe meno dettagliate della superficie terrestre.

Ma la mancanza di risoluzione di GRACE viene compensata dalla sua capacità di cogliere la complessità e la dinamica del fenomeno, permettendo ai tecnici della NASA di monitorare i cambiamenti nella gravità terrestre dovuti allo spostamento di acqua alluvionali o allo scioglimento dei ghiacciai.

"GOCE ci dà una fotografia in alta risoluzione del campo gravitazionale", spiega Watkins, "mentre GRACE ci fornisce un filmato in media risoluzione".

Sempre secondo Watkins, i due satelliti sarebbero complementari, visto che meglio conosciamo la "fotografia", maggiore sarà l'accuratezza con cui riusciremo a rilevare i cambiamenti man mano che scorre il "filmato".

Per fare un esempio, studiare il geoide può aiutarci a comprendere processi tettonici come quello che ha generato il devastante sisma del Giappone dello scorso mese, continua Watkins.

"I grandi terremoti spostano una massa sufficiente ad alterare il campo gravitazionale terrestre", spiega lo scienziato, "e quei cambiamenti possono aiutarci a capire meglio il meccanismo del sisma e la misura dello scivolamento e del sollevamento, soprattutto nelle zone marine in cui la crosta terrestre non può essere osservata direttamente".

fonte orginale

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