"Farlo uscire in prossimità della pasqua è un’offesa al cristianesimo" secondo Daniele Venturi, Presidente dell'Associazione Nazionale Papaboys
Non potevamo aspettarci opere d’arte da Nanni Moretti, e questo è chiaro. Ma doversi trovare a vedere un filmetto di seconda categoria che sa di cine-uovo (per i cine-panettoni c’è il periodo natalizio) proprio non ce lo aspettavamo. Non c’è niente in questo film, zero via zero, un niente nascosto dietro ad un tentativo di fare ‘cassetta’ sfruttando le imminenti festività della Santa Pasqua ed a scapito dell’intelligenza e della sensibilità. 2.000 anni di storia non si piegano neanche di mezzo millimetro di fronte ad un tentativo esasperato che puzza di illuminismo francese, di allagare una stanza, quella della sensibilità e del buon gusto, con acqua stagnante, con una storiella neanche tanto originale, di un pontefice in piena crisi di personalità che abbandona il suo posto.
E’ Nanni Moretti (e non l’attore che interpreta il Papa) che scappa per le strade di Roma alla ricerca di un attimo di popolarità - ed anche di una coerente identità di regista mai trovata - che i girotondi gli hanno dato e poi tolto, insicuro nell’insistenza speculare su una improbabile gara di pallavolo del collegio cardinalizio e sfruttando la sacralità delle immagini della morte del futuro beato Giovanni Paolo II. A proposito: ma ha pagato i diritti per quelle immagini? Se si, le ha pagate al Vaticano che le detiene? Se si, si vergogna il Vaticano ad aver contribuito a questa stupida pellicola?
Nel film ‘Habemus Papam’ qualche verità e qualche indizio positivo c’è: la ricerca del Sacro, del bene, del bello, che è nei cuori di una generazione sbandata e senza preciso indirizzo etico, che non fa capo certamente a Nanni Moretti, bensì a qualche suo superiore, maestro o gran maestro che sia. Certo è che nei giorni della settimana santa, faceva meglio il regista, a mettersi in fila con una palma in mano ed accogliere Gesù su un asino che entrava in Gerusalemme. L’unico asino visto in queste ore è proprio lo psicoterapeuta abbandonato che Moretti interpreta, ma si confonde il ruolo dell’attore con quello del regista e non si capisce bene che sia il più asino dei due.
Non potevamo aspettarci opere d’arte da Nanni Moretti, e questo è chiaro. Ma doversi trovare a vedere un filmetto di seconda categoria che sa di cine-uovo (per i cine-panettoni c’è il periodo natalizio) proprio non ce lo aspettavamo. Non c’è niente in questo film, zero via zero, un niente nascosto dietro ad un tentativo di fare ‘cassetta’ sfruttando le imminenti festività della Santa Pasqua ed a scapito dell’intelligenza e della sensibilità. 2.000 anni di storia non si piegano neanche di mezzo millimetro di fronte ad un tentativo esasperato che puzza di illuminismo francese, di allagare una stanza, quella della sensibilità e del buon gusto, con acqua stagnante, con una storiella neanche tanto originale, di un pontefice in piena crisi di personalità che abbandona il suo posto.
E’ Nanni Moretti (e non l’attore che interpreta il Papa) che scappa per le strade di Roma alla ricerca di un attimo di popolarità - ed anche di una coerente identità di regista mai trovata - che i girotondi gli hanno dato e poi tolto, insicuro nell’insistenza speculare su una improbabile gara di pallavolo del collegio cardinalizio e sfruttando la sacralità delle immagini della morte del futuro beato Giovanni Paolo II. A proposito: ma ha pagato i diritti per quelle immagini? Se si, le ha pagate al Vaticano che le detiene? Se si, si vergogna il Vaticano ad aver contribuito a questa stupida pellicola?
Nel film ‘Habemus Papam’ qualche verità e qualche indizio positivo c’è: la ricerca del Sacro, del bene, del bello, che è nei cuori di una generazione sbandata e senza preciso indirizzo etico, che non fa capo certamente a Nanni Moretti, bensì a qualche suo superiore, maestro o gran maestro che sia. Certo è che nei giorni della settimana santa, faceva meglio il regista, a mettersi in fila con una palma in mano ed accogliere Gesù su un asino che entrava in Gerusalemme. L’unico asino visto in queste ore è proprio lo psicoterapeuta abbandonato che Moretti interpreta, ma si confonde il ruolo dell’attore con quello del regista e non si capisce bene che sia il più asino dei due.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.